Lubiana è stata più determinata e aggressiva nel derby nazionale sloveno contro il Maribor. Nel primo tempo l'Olimpija ha segnato il primo gol e gliene è stato annullato un secondo. Il Maribor è stato poco concreto in attacco e non ha tirato verso la porta di Nejc Vidmar nemmeno una volta nel primo tempo. Statistiche del primo tempo: 8 tiri a 0 a favore dell'Olimpija.
LA MASCOTTE E DERBY CALCISTICO, MA ANCHE SOCIALE E CULTURALE
Green Dragon e 3500 tifosi: derby eterno sloveno, la festa Lubiana è completa
L'Olimpija Lubiana ha sconfitto il Maribor 3-1 nella 3' giornata di campionato a Stožice e ha vinto il primo derby della stagione. Per la prima volta da molto tempo, la più grande partita in Slovenia è stata seguita da 3.500 spettatori
Con l'ingresso in campo di Rudi Požeg Vancaš al posto di Nino Žugelj, il Maribor ha cercato di rendersi più pericoloso, ma dopo una occasione creata il Lubiana ha segnato la seconda la terza rete. Il gol della bandiera del Maribor è arrivato solo all'87esimo minuto. È stato il 49' derby scudetto in assoluto dalla stagione 2009/10, in cui la “nuova Olympia” ha fatto irruzione in prima divisione. Il Maribor ha nel proprio ruolino 19 vittorie, l'Olimpija nove, e in 21 partite le due squadre hanno pareggiato. Dopo questo derby, anche la mascotte dell'Olimpija, Green Dragon, ha festeggiato negli spogliatoi con la squadra.
Le due squadre, nel Veciti derby sloveno, il Derby eterno sloveno, rappresentano le due città più grandi della Slovenia, ovvero la capitale, Lubiana, e la seconda città per grandezza, Maribor; inoltre entrambe le squadre vantano il maggior numero di tifosi in tutta la nazione slovena. Tradizionalmente Lubiana rappresenta la parte occidentale dello stato, più florida, mentre Maribor è il centro della parte orientale della Slovenia, quella più arretrata. Inoltre, Lubiana fu sempre il centro culturale, economico e politico dello stato e Olimpija e i suoi sostenitori erano considerati come rappresentanti dei ceti più abbienti. Maribor, dall'altra parte, era una delle città più industrializzate della Jugoslavia, per cui la maggioranza della tifoseria proveniva dalle classi lavoratrici, il che significa che alla rivalità si aggiungeva una tensione politica, oltre che sociale e culturale.
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