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Una piccola regione, con due cuori a forma di pallone. Il derby dell'Umbria va in scena questo fine settimana (visto che la Serie C non si ferma per la pausa nazionali, ndr) fra Ternana e Perugia, in programma domenica alle ore 15:00. Una sfida che esiste dal lontano 18 aprile 1926, quasi cent'anni di storia, e si è protratta fino ai giorni nostri, passando dai dilettanti ai professionisti e viceversa. Entrambe le squadre hanno militato nella massima serie, ma non si sono mai incontrate in un derby in Serie A.
La storia della rivalità si accende però soltanto in epoca recente. Quando, nel 1971, l'iconica massima di Guido Mazzetti ("Se la Ternana va in Serie A mi faccio frate") venne pronunciata alla vigilia di Natale, quando la Fere di Corrado Viciani erano in piena corsa per la Serie A mentre il Perugia battagliava nei quartieri alti della cadetteria. A fine stagione, il 18 giugno 1972, i rossoverdi vinceranno il campionato, mentre il Grifo chiuderà al sesto posto. "Il gioco della Ternana dava la sensazione di fluire con la semplice naturalezza di una forza della natura, come il salto d'acqua della cascata delle Marmore", scriveva Francesco Rossi, su Il Messaggero, quell'anno. La prima squadra dell'Umbria a salire in Serie A. E intanto a Perugia si mangiavano le mani...
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Negli anni a venire le due squadre si alternano continuamente fra A e B. Le Fere retrocedono subito nel '73, tornando di nuovo su la stagione dopo ma... retrocedendo ancora nel 1975, anno in cui il Perugia vince il campionato cadetto: bastano solo tre anni affinché l'Umbria festeggi la sua seconda formazione in Serie A. Dei 97 derby in gare ufficiali disputati, il conteggio è in perfetta parità: 31 successi a testa e 35 pari (con altre 8 vittorie a 6 per la società del capoluogo di regione negli incontri amichevoli). Al 'Libero Liberati' - impianto intitolato allo storico motociclista - sono addirittura 22 i gettoni vincenti degli ospiti, con 18 'X' e meno di una decina (8) di successi per i padroni di casa. Domenica, tuttavia, sarà difficile per i Rossi evitare un KO, visti i 30 punti di distacco in classifica dalle Fere che puntano alla promozione diretta in Serie B.
Nella storia ci sono stati due incroci più caldi degli altri fra le due massime società di calcio dell'Umbria. Il primo, negli anni Quaranta in Serie C, quando il gioco venne addirittura sospeso al minuto 73 per un acceso parapiglia fra il guardalinee degli ospiti (allora ogni club se ne portava uno "da casa") e il direttore di gara, il fiorentino Pera. Tutto era nato da un presunto tocco di mano in area del centravanti rossoverde Ostromann. Un altro derby discusso, invece, si è avuto nella stagione in cui in Italia si laureava campione la Fiorentina. Montenovo del Perugia pareggiò i conti segnando spudoratamente di mano, ammettendo l'irregolarità però soltanto a giochi conclusi.
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Terminati gli anni Sessanta, è tempo degli anni d'oro del calcio umbro, quando 7 delle 10 stagioni della Serie A '70 proponevano una fra Ternana e Perugia. E i secondi ottennero, in prestito dal Lane Rossi Vicenza, il bomber Pablito Rossi: nella stagione '79/80 Paolo mise a referto 13 reti, due anni prima di laurearsi campione del mondo a Madrid. Perugia e Terni sono due cittadine profondamente dissimili e queste differenze risalgono già alla loro fondazione: degli Etruschi per l'attuale capoluogo di regione e gli Umbri per Terni. E altre 'battaglie' si sono combattute fuori dal campo, in epoca recente.
Nella storia del derby non si può infatti non menzionare quello del 9 aprile 2005, con il successo schiacciante del Perugia per 4-0. Il risultato fomentò i tifosi, coinvolti in gravi incidenti che portarono all’arresto di tredici ultras. Le stesse immagini girate durante quegli scontri furono successivamente usate dal Governo per uno spot antiviolenza negli stadi. Ma non sono mancati nemmeno derby giocati a porte chiuse, come quello del 2007 o ancora nel maggio 2021, per ragioni di sicurezza. Inoltre, proprio per evitare tafferugli, in Lega Pro le squadre sono state più volte assegnate a gironi diversi.
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