analisi Facebook di Roberto Beccantini -
INTER-ATLETICO MADRID 1-0
Buono ma poco
![MILAN, ITALY - FEBRUARY 20: Marko Arnautovic of FC Internazionale celebrates with Hakan Calhanoglu of FC Internazionale after scoring his team's first goal during the UEFA Champions League 2023/24 round of 16 first leg match between FC Internazionale and Atletico Madrid at Stadio Giuseppe Meazza on February 20, 2024 in Milan, Italy. (Photo by Marco Luzzani/Getty Images) Buono ma poco - immagine 1](https://prd-images2-gazzanet.gazzettaobjects.it/zw6iEWCdG2aEvASh6k1wAJkIrhk=/712x402/smart/www.derbyderbyderby.it/assets/uploads/202402/dd7a9a024e40ff46423b083646bc727c.jpg)
MILAN, ITALY - FEBRUARY 20: Marko Arnautovic of FC Internazionale celebrates with Hakan Calhanoglu of FC Internazionale after scoring his team's first goal during the UEFA Champions League 2023/24 round of 16 first leg match between FC Internazionale and Atletico Madrid at Stadio Giuseppe Meazza on February 20, 2024 in Milan, Italy. (Photo by Marco Luzzani/Getty Images)
Con l’Atletico è sempre così. Un braccio di ferro nella giungla. Anche se adesso palleggia un po’ di più, come ha dimostrato nel primo tempo. Era l’andata degli ottavi di Champions, l’Inter andrà a Madrid con lo scudo del gol di Arnautovic. Entrato al posto di Thuram, infortunato, se n’era già mangiati un paio. E non che Lautaro fosse stato da meno. La miccia dell’episodio l’aveva accesa, a metà campo, una gaffe di Reinildo; con il capitano stranamente amletico a tu per tu con il portiere.
Uno a zero, dunque
Lo stesso risultato che bastò con il Porto, la scorsa stagione. Per metà partita, pressing contro pressing, attesa contro attesa, brividi rari (e pure qui, quasi sempre sugli errori in uscita dei materassai). Alla distanza, più Inter che Atletico, più Inzaghi che Simeone: come occasioni, come pressione. Sino all’ingresso di Morata (54’), il Cholo aveva giocato senza centravanti. Dal suo ingresso, un’opportunità di Lino e una di Llorente, ma pure gli spazi per le transizioni degli avversari. Perché sì, a un certo punto l’Atletico era «tornato» vecchio.
![(Photo by Marco Luzzani/Getty Images) Buono ma poco- immagine 2](https://prd-images2-gazzanet.gazzettaobjects.it/k5XZa9EGzESS4x3D0HhwWUOM-90=/full-fit-in/528x329/smart/www.derbyderbyderby.it/assets/uploads/202402/c2b861e9dcedb2c6d7b523aef30c7fdb.jpg)
Per una volta, dal «tridente» del centrocampo sono scesi Çalhanoglu e Mkhitaryan, mentre ha tenuto botta Barella. Sul fronte ispanico, Lino (suo lo «sparo» più pericoloso) e Witsel, tenutario del bunker, i più concreti. Nell’Inter, bene i cambi – da Dumfries a Carlos Augusto – benone De Vrij e la tenuta difensiva: Sommer, zero parate. Non che Oblak ne abbia compiute di più, ma è stata la mira – nel suo caso – a proteggerlo. San Siro è San Siro, così come il Wanda sarà il Wanda, ma l’Inter sa soffrire; e, soprattutto, colpire.
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