Ci sono tanti modi di vivere il calcio. Modi che cambiano in base ai contesti culturali di riferimento. Anzi, a volte è una questione che si ripercuote nell'incontro con le culture di altri Paesi. Ad esempio, in Italia, un certo Pier Paolo Pasolini scriveva: "Il calcio è l'ultima rappresentazione sacra del nostro tempo". Persino più delle religioni, ormai in netto declino nel mondo contemporaneo. Il calcio ha iniziato ad avere un suo linguaggio - PPP direbbe, con i suoi "poeti e prosatori". Ma anche in Inghilterra, terra natia di questo sport, si è potuto notare lo sviluppo di questo sistema linguistico che, come ogni sistema culturale, apprende e assorbe altri input: sociali, economici o politici. E anche la musica si lega al mondo calcistico. In Premier League lo sanno bene, soprattutto in quel di Manchester (lato City) con gli Oasis, dei veri e propri musicisti-tifosi.
Calcio e musica
Com’era la Premier League l’ultima volta che gli Oasis hanno suonato a Manchester?

Proprio ieri la band di Liam e Noel Gallagher sono tornati a suonare ad Heaton Park, nella loro città nel nord dell'Inghilterra. Lì dove ci fu l'ultima apparizione come gruppo, prima del litigio finale che portò allo scioglimento, sono tornati ad esibirsi dopo 16 anni (7 giugno 2009). In questo lasso di tempo i due fratelli hanno continuato con delle carriere soliste e a tifare l'altra cosa che li accomuna oltre alla musica: la passione per il Manchester City. Da quell'anno, il campionato inglese è cambiato molto e gli Oasis sono tornati a suonare, mettendo da parte le vecchie divergenze. Un ritorno nella scena rock (e del Britpop) e il ricordo di un periodo ormai lontano. La domanda sorge spontanea: com'era la Premier League l'ultima volta che gli Oasis hanno suonato a Manchester?

Tra Red Devils campioni e il Dig Out Your Soul Tour
—Pronti-via e sembra già che il campionato inglese potesse essere una questione tra la Londra calcistica e il Merseyside: ovvero tra il Chelsea e il Liverpool. In effetti, le due squadre si contendono quasi esclusivamente la testa della classifica per tutta la prima parte della stagione. Nel mentre, sul versante musicale, Manchester preparava i suoi pupilli al tour per l'album Dig Out Your Soul e - come sempre - i due fratelli Gallagher non spiccavano per simpatia. In maniera quasi inaspettata, però, il destino incrociato di quella stagione di Premier League e degli Oasis stava per cambiare.
La seconda parte del campionato ha visto il Manchester United di Sir Alex Ferguson realizzare una grande rimonta. Grazie anche ad un calo da parte del Liverpool, che perse quota, i Red Devils hanno raggiunto la capolista nelle prime giornate del girone di ritorno. Nonostante anche la vittoria dei Reds all'Old Trafford, i risultati seguenti furono favorevoli ai mancuniani. La vittoria matematica arrivò alla penultima giornata: la squadra di Ferguson vinceva il suo 18esimo titolo nazionale.

Gli Oasis, dal canto loro, non potevano gioire per la vittoria della Premier League dei rivali cittadini. Infatti, in quella stagione il Manchester City di Mark Hughes conquista solo il decimo posto in classifica. Un'altra stagione per i Citizens fuori dagli grandi scenari. Ma sicuramente i riflettori se li prendevano quei due tifosi dal carattere scontroso e che avrebbero forse capito di essere arrivati al limite con il progetto della band.
A giugno 2009, Liam e Noel Gallagher hanno tenuto il loro ultimo concerto come Oasis nella loro città. Proprio ad Heaton Park, la band britannica doveva tenere due concerti che però furono annullati per problemi tecnici. I due decisero allora di farne un terzo a titolo gratuito, fatto per rimborsare i biglietti. Ma i rapporti tra i fratelli si sono via via sfaldati, culminando in una rissa il 28 agosto successivo, quando lo stesso Noel comunicò la fine del progetto.
La fine degli Oasis e la rinascita del Manchester City in Premier League
—Sembra quasi essere uno scherzo del destino. Ma quel 2009 cambiò la vita degli Oasis sia dal punto di vista della carriera che da quello del tifo: tanto che gli equilibri in Premier League iniziarono a mutare. In particolar modo, un cambiamento che stravolse per sempre la storia del campionato inglese riguarda proprio il Manchester City.

Dopo una serie di risultati deludenti, il 19 dicembre 2009, Hughes viene esonerato e sostituito da Roberto Mancini. L'allenatore ex-Inter fa il massimo: porta la Blue Moon in zona Champions. Solo un calo nelle ultime giornate, condannarono il City al quinto posto e alla qualificazione ai play-off di Europa League.
Così mentre i Citizens ponevano le basi per le vittorie future, i due fratelli Gallagher si sono ritrovati separati e in aperto conflitto tra loro. Tuttavia, gli ormai ex-Oasis hanno dovuto aspettare altre due stagioni per vedere il Manchester City festeggiare una Premier League: quella partita leggendaria contro il QPR all'ultima giornata, con il gol del "Kun" Aguero allo scadere dei minuti di recupero del secondo tempo.

Le gioie calcistiche e il ritorno degli Oasis
—Ben 16 anni hanno dovuto attendere i fan della band britpop, una delle più iconiche di una generazione e di una cultura appartenente all'underground nord-inglese e in aperto contrasto con Londra. I fratelli Gallagher, nel 2024, annunciano uno degli eventi più attesi di sempre: il ritorno della band con Oasis Live '25, volto a festeggiare l'album d'esordio Definitely Maybe (1994).
In questo lungo lasso di tempo senza gli Oasis, la Premier League è comunque andata avanti, regalando al mondo sportivo un nuovo modello calcistico, più moderno, spettacolare e rivoluzionario. In gran parte, questo è dovuto all'arrivo di Pep Guardiola alla guida del Manchester City. Liam e Noel hanno continuato a sostenere la loro squadra, seppur non insieme, e hanno ottenuto anche la stima del tecnico spagnolo che, più volte, si è ritrovato a cantare Don't Look Back in Anger per festeggiare i successi. Si tratta di ben sei Premier League, quattro Carabao Cup, tre Community Shield e due FA Cup. Ma soprattutto la prima Champions League del City.

Nella prima serata - di cinque - ad Heaton Park di Manchester, lo stesso Guardiola è andato a cantare in mezzo ai fan degli Oasis, celebrando il ritorno sulla scena dei due fratelli. Ora Manchester può sorridere. Oltre ad una grande squadra di calcio, la città può godersi quella band che ha rappresentato il fermento giovanile degli anni Novanta. Oasis e Premier League possono cantare ancora: "You and I are gonna live forever".
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