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Furini e il “negretto” Lukaku: “I social guardano alle parole, non ai morti”

Redazione Derby Derby Derby

In Olanda scrivono: "Luigi Furini probabilmente ci penserà due volte prima di dire qualcosa d'ora in poi. Il giornalista italiano (69 anni) è stato cacciato dallo studio dopo aver esagerato in diretta tv. L'obiettivo: Romelu Lukaku".
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Il giornalista Luigi Furini in diretta tv ha ritenuto necessario chiamare Lukaku "negretto". Un'espressione che è stata subito condannata dagli altri presenti. Ma scusarsi? No, Furini non voleva niente di tutto ciò.

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Fabio Ravezzani, il direttore, ha immediatamente allontanato il giornalista dal suo programma 

Oggi Luigi Furini interviene su Facebook e si difende: "Ricordo che la parola “negro” era spesso citata nei suoi discorsi anche da Martin Luther King (assassinato nel 1968 perché a capo del movimento nei negri d’America). Ma sono passati tanti anni e può darsi che le cose siano cambiate. Adesso il popolo dei social non perdona: quella parola non va più usata. Ok, mi hanno chiesto di chiedere scusa".

Ancora Furini: I fatti dicono che centinaia di uomini, donne e bambini originari dell’Africa, dunque “neri”, muoiono tutte le settimane nel tentativo di attraversare il Mediterraneo. E’ diventata una triste conta per i pochi che hanno ancora voglia di contare. Il popolo dei social, il popolo del “politicamente corretto”, di questi morti se ne è quasi dimenticato. Importanti sono le parole. Importante è non chiamarli “negri”. Poi, se annegano in mare, fa niente".


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