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IL RICORDO

Jurgen Klopp si commuove ricordando Diogo Jota: “Era come se fosse un familiare”

Filippo Montoli
Filippo Montoli

Il 3 luglio scorso il mondo del calcio si è fermato, scosso dalla notizia della morte di Diogo Jota e del fratello André Silva. I due stavano viaggiando in macchina al confine tra Spagna e Portogallo quando uscirono di strada. L'esterno stava raggiungendo Santander per prendere un traghetto per l'Inghilterra, non potendo volare in aereo. Reduce dal matrimonio, celebrato il 22 giugno, tutto lo sport ha espresso il proprio dolore per la grave perdita.

Tra i più colpiti ci sono ex compagni e allenatori. Molti di loro hanno già rivelato le loro reazioni alla notizia e di come la loro vita sia cambiata da quel giorno. Nelle ultime ore anche Jurgen Klopp ha parlato per la prima volta dell'accaduto, dopo il suo straziante post pubblicato in quei giorni. Nel podcast Diary of a Ceo, il tedesco ha detto di non riuscire a immaginarsi lo spogliatoio senza di lui e che non sa "come i ragazzi che più gli erano vicino siano riusciti a gestire una perdita simile".

Klopp ha poi continuato ricordando quel tragico giorno: "In mattinata mi arrivò un messaggio da un amico di Liverpool che mi dava la notizia. Non potevo crederci. Non saprei dire per quanto tempo rimasi lì seduto senza dire o fare nulla. Mi misi poi a guardare le foto del matrimonio, i ragazzi erano lì...". Per concludere ha parlato del rapporto con Diogo Jota: "Per me era come se fosse un membro della mia famiglia. Un ragazzo fantastico. Quello che è successo è un esempio di quello che può succedere all'improvviso e senza che tu ne sappia nulla. Non si può essere preparati a questo tipo di cose".