Per diversi anni, Wayne Rooney ed Alex Ferguson hanno scritto la storia del Manchester United. Insieme hanno vinto numerosi trofei, tra cui la Premier League e la Champions League nella stagione 2007/2008. Nel suo show che la BBC manda in onda, l'ex attaccante inglese ha raccontato un particolare aneddoto su quella stagione.
Dichiarazioni
Rooney: “Ferguson nel 2008 non ha parlato con noi per due settimane”

MOSCOW - MAY 20: Wayne Rooney (L) of Manchester United smiles with manager Sir Alex Ferguson during the Manchester United training session ahead of the Champions League Final at the Luzhniki Stadium on May 20, 2008 in Moscow, Russia. The Champions League Final will take place in Moscow on May 21, 2008. (Photo by Alex Livesey/Getty Images)

Rooney: "Nel 2008 Ferguson ci trattava con freddezza"
—Nella stagione 2007/2008, lo United ha vinto i titoli di Campione d'Inghilterra prima e d'Europa in seguito. In entrambe le competizioni, il diretto avversario era il Chelsea. I Red Devils hanno vinto quel campionato con due punti di vantaggio sui Blues e, sempre contro di loro, hanno vinto la Champions ai calci di rigore. Tuttavia, Ferguson puntava al triplete, che a Manchester mancava da 9 anni e, in quell'annata, la squadra non ha vinto la FA Cup.
Dalla coppa nazionale di quell'anno, lo United è stato eliminato dal Portsmouth, che poi avrebbe vinto la competizione. Quel match è stato deciso dal calcio di rigore di Sulley Muntari, che dopo l'avventura inglese ha vestito le maglie di Inter e Milan.

Nel corso del Wayne Rooney Show, programma della BBC, la leggenda del Manchester United ha parlato proprio di quel match. In particolar modo, ha raccontato del comportamento di Ferguson dopo la sconfitta.
Ecco le sue parole: "Quando abbiamo giocato contro il Portsmouth in FA Cup, il portiere Kuszczak è stato espulso. In porta è andato Rio Ferdinand, abbiamo perso 0-1 e siamo stati eliminati. Dopo quella partita, Ferguson non ci ha parlato per due settimane, era arrabbiato perché ha perso un trofeo. Gli passavi accanto nel corridoio e non ti guardava. Sapeva che quella era un'opportunità enorme per vincere il triplete. Noi calciatori cercavamo solo di stare lontani da lui. Se lo vedevi arrivare lungo il corridoio, lui cambiava direzione ed andava da un'altra parte".
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