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Sanzioni Usa, Iran in crisi economica: la Federazione vieta per un anno l’ingaggio di giocatori e allenatori stranieri

TEHRAN, IRAN - OCTOBER 10: Iranian Players poses for one minute silent during  FIFA World Cup Qualifier match between Iran v Cambodia at Azadi Stadium on October 10, 2019 in Tehran, Iran. (Photo by Amin M. Jamali/Getty Images)

Le sanzioni statunitensi sul programma nucleare di Teheran hanno fatto precipitare il paese in una crisi economica. Al momento non è possibile trasferire gli stipendi sui conti di giocatori e allenatori stranieri

Davide Capano

La Federcalcio iraniana (F.F.I.R.I.) da martedì ha vietato a tempo indeterminato ai club di assumere giocatori e allenatori stranieri in risposta all’attuale crisi economica del paese. “La nuova legge della F.F.I.R.I. e della lega proibisce provvisoriamente la firma di nuovi contratti con allenatori e giocatori stranieri”, ha confermato un portavoce dell’organismo cui compete il governo del calcio del paese affacciato sul Golfo Persico.

Il divieto durerà almeno per la prossima stagione, ha detto il rappresentante secondo l’agenzia di stampa Isna. La nuova legge non riguarda, però, gli stranieri già assunti dalle società. L’anno scorso le sanzioni statunitensi sul programma nucleare di Teheran hanno fatto precipitare l’Iran in una crisi economica. Le sanzioni bancarie internazionali significano che al momento non è possibile trasferire gli stipendi sui conti di calciatori e tecnici stranieri.

Un altro motivo alla base della nuova legislazione è stata una sentenza della FIFA ad agosto, che ha ordinato alla F.F.I.R.I. di pagare all’ex allenatore della nazionale iraniana Marc Wilmots un TFR di oltre 6 milioni di euro. Il tecnico belga era stato nominato nel maggio 2019, ma ha lasciato dopo soltanto cinque mesi e sei partite, adducendo violazioni contrattuali del contratto. Si teme che la FIFA possa emettere sentenze e ordini di risarcimento simili anche per alcuni club iraniani.

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