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Silvia Chiellini, la sentenza della sorella di Giorgio: “Spagna una categoria sopra all’Italia, le ragazze partono dal fútbol sala”

Silvia Chiellini allo stadio di Livorno

Il punto di vista della calciatrice del Livorno femminile, sorella di Giorgio, tornata a maggio in Italia dopo 4 anni in terra spagnola e una laurea in fisioterapia

Davide Capano

“A livello tecnico credo che la Spagna sia una categoria sopra rispetto all’Italia, lì le ragazze fin da piccole iniziano a giocare a fútbol sala, il nostro calcetto, e sviluppano una tecnica e una rapidità paurosa. Per questo in Spagna il gioco è molto più veloce e meno fisico”. A dirlo è Silvia Chiellini, la sorella del capitano di Juventus e Nazionale, tornata al Livorno femminile a fine maggio dopo l’avventura spagnola, in un’intervista a calciofemminileitaliano.it.

“C’è da dire – spiega però la calciatrice nata nel 1997, difensore di ruolo come Giorgio – che tatticamente e soprattutto a livello difensivo la maggior parte delle squadre sono mediocri. Loro prediligono e curano il gioco d’attacco e trascurano tantissimo la fase difensiva, cosa che in Italia non succede”. Poi la Dottoressa Chiellini, che indossa rigorosamente la maglia numero 3, fissa l’obiettivo per il prossimo campionato del team labronico guidato dal tecnico Flavio Carola: “Siamo un gruppo giovane, ma nonostante questo ci sono molte ragazze esperte che hanno giocato nelle massime categorie. Ora dobbiamo allenarci duro e soprattutto creare una squadra. Non basta, a mio avviso, avere calciatrici forti se poi non c’è unione in campo. La nostra ambizione è sicuramente quella di vincere il campionato di Eccellenza e conseguire la promozione in Serie C, ma il cammino è lungo e difficile anche perché ci sono tante squadre molto forti che ci possono tenere testa. Senza dubbio dopo questa lunga pausa non vediamo l’ora di scendere in campo e dimostrare tutto il nostro potenziale”.

Non manca, inoltre, un passaggio generale sulla crescita del pallone in rosa italiano: “Abbiamo fatto passi da gigante rispetto a 3-4 anni fa. Con l’entrata delle grandi squadre maschili, nel calcio femminile, il movimento si sta sviluppando sempre di più. Ci sono persone che investono in questo mondo e molta gente che si sta appassionando. Noto, con gioia, la voglia delle bambine nell’avvicinarsi al calcio, inoltre piano piano stiamo arrivando anche al professionismo per le donne”.

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