IL FUTURO PASSA DALLA SOSTENIBILITA'

CAPU…T DERBY – Quelli che Pioli out e Cardinale deve spendere

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La sconfitta del Milan a Parigi ha riacceso vecchi malumori nel popolo rossonero. Eppure la strada intrapresa è quella giusta.
Redazione Derby Derby Derby

di Giovanni Capuano -

Non serviva la notte del Parco dei Principi per scoprire che il Psg ha Mbappé e il Milan no. Che la qualità complessiva dei francesi è superiore a quella dei rossoneri e che Leao in Europa fatica a fare la differenza (2 gol in 18 partite) mentre dall'altra parte del campo c'è uno nato per fare la differenza su qualsiasi palcoscenico. Dunque, la sconfitta del Milan con il Psg può sorprendere solo fino a un certo punto e non chiude nemmeno del tutto la porta di un girone che ha ancora margini per essere raddrizzato sulla strada degli ottavi di finale.

Però il modo in cui è maturato il ko deve far riflettere

Le parole di capitan Calabria alla fine, il riferimento allo sbilanciamento tattico e all'errore di aver accettato gli uno contro uno, sembrano un attacco a Pioli. Che non poteva esimersi dal rispondere e anche dal precisare che non c'è nessuno che rema contro, ma che tutti lavorano a Milanello. Viene da pensare che Calabria abbia parlato sotto l'effetto dell'adrenalina e che le parole non corrispondano al pensiero reale dello spogliatoio (altrimenti il MIlan avrebbe un problema enorme da risolvere),ma anche la mancanza di lucidità nelle analisi non è un buon segnale.

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Quanto successo a Parigi ha ridato fiato al partito di coloro che vorrebbero Pioli cacciato perché colpevole di far giocare male la sua squadra. Tesi bizzarra e priva di fondamento, ma che si sta facendo strada in una fetta del popolo rossonero poco disposta a ricordare i meriti del tecnico dello scudetto. Tra i quali c'è anche un lavoro costante e fruttuoso per il club: prendere il materiale umano messo a disposizione e forgiarlo, rendendolo così competitivo che in due campionati e 9 partite - ad esempio - la differenza con la forte Inter di Inzaghi è stata appena di un punto (e uno scudetto in più).

Il male non sta in panchina, insomma. E nemmeno dalle parti degli uffici di Cardinale perché va sempre preferita una società che ha trovato la strada dell'equilibrio dei conti stando ad alto livello, piuttosto che quella di un calcio insostenibile e 'finto' che regge solo perché serve a fare da vetrina a chi lo foraggia senza fondo alle risorse. Si dirà che gli utili di bilancio non fanno gol. Vero. Di sicuro sono l'unica via per garantirsi un futuro lunghissimo nel quale togliersi anche notevoli soddisfazione.

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