di Roberto Dupplicato -
PROVE DI RIPARTENZA
TACKLE DURO – Il derby dei media su Inzaghi all’ultima spiaggia
Su Twitter @7robymar ci ha scherzato su “Quelli del Porto ci hanno osservato e ora non sanno chi è il nostro portiere, chi è il nostro rigorista, come siamo messi in campo e qual è la nostra condizione psicofisica, tutto secondo i piani...”. Un sorriso lo strappa ma i sorrisi fino a oggi in casa Inter non mancano, a giudicare da quelli che Lukaku ha mostrato ai fotografi durante il torello. Intanto a Porto preparano una pizza piccante e indigesta, provocazione sugli stereotipi con la quale i Lusitani hanno preparato la gara rilanciandola sui social. Calhanoglu conferma: “ci saranno delle provocazioni” e ricorda la sfida tra nazionali che al Do Dragao costò il Qatar alla sua Turchia. La battaglia è pronta e Simone si gioca tutto perché, di nuovo, la sua stagione in campionato non convince e in Europa è tutto appeso a un filo. Lui risponde in modo complottista: “so chi muove le critiche e perché lo fa”.
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Anche se la squadra è zeppa di trentenni, anche se Gosens non è neanche la brutta copia di Perisic, Bastoni senza Conte sembra il fratello gemello del campione d’Italia e d’Europa. Per non parlare di Brozovic, che sembra alzare il livello solo in Champions, Lukaku che non tira i rigori perché ormai Lautaro è più leader di lui. Intanto tra stasera e la Juve l’Inter si gioca la stagione e Inzaghi il futuro, anche se va detto che il grande salto l’allenatore non lo ha fatto e non lo farà, perché non c’è Supercoppa e Coppa Italia che regga, quando lui era stato chiamato per dare ai tifosi la seconda stella e invece si è visto battere due volte da Milan e Napoli. Conceicao rimpolpa il centrocampo e ai gioca la carta Evanilson, Simone sguinzaglia Dumfries, punta a verticalizzare e prepara i raddoppi. Titoli buoni per riempire le pagine dei giornali, parole che cambieranno in base al risultato e che possono mediaticamente essere le fiamme dell’inferno o le scale del paradiso. Perché in tutto ciò il Milan ha battuto il Tottenham dell’Ex Conte, che è andato in Inghilterra a ricercare la fortuna ma che stavolta torna ricchissimo, perché non resta, dopo un flop fragoroso.
Conte e Coinceicao sono solo due dei nomi circolati per la panchina dell’Inter del 2023/24. Fabrizio Biasin su Twitter fa un elenco: “Mourinho, Conte, Thiago Motta, DeZerbi, Tuchel”. Aggiungiamo anche Stankovic, Zenga e Cambiasso che fanno sempre sognare i tifosi ma che Zhang è troppo intelligente per prendere. Perché sarebbero riconosciuti come interisti molto più di lui, e diventerebbero potenti dome il gladiatore Russel Crowe che era più amato dell’Imperatore Commodo.
Lui cerca i 20 milioni che garantiscono i quarti, perché da anni il 30 giugno c’è sempre qualcuno da cedere per far quadrare i conti, e visto che Skrigno ti ha fatto marameo e se ne va a Parigi senza farti guadagnare un euro, il gruppo sta cercando di capire con chi si farà cassa in estate… a meno che l’Inter non trovi altre risorse dai diritti tv andando avanti in Europa, anche per non destabilizzare il gruppo, come ha spiegato Bergomi al Club: “I giocatori sanno che da 3 anni, a turno, uno finisce sul mercato. Incide parecchio secondo me. Tre anni fa vincono lo scudetto e normalmente tu inserisci 1-2 tasselli per confermarti e migliorare in Champions. Invece…”.
Invece, per ora, in campionato la sfida tra allenatori all’ultima spiaggia la sta vincendo Allegri, che senza penalizzazione sarebbe secondo in A. Inzaghi però è ancora dentro l’Europa che conta, Allegri è a fare l’Europa League col Friburgo perché eliminato dal Maccabi Haifa. Inzaghi deve ripartire da quanto fatto di buono in Champions eliminando il Barcellona, e la pizza ai portoghesi può servirla lui. Piccante. O non basteranno tutte le bottiglie di porto del mondo, per dimenticare.
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