L'Argentina di Scaloni è una delle nazionali più forti al mondo. Ha vinto la Copa America 2021, il Mondiale 2022 e la Copa America 2024: un ciclo tra i più incredibili nella storia del calcio internazionale. Alcune colonne del gruppo iniziano però ad avere una certa età e, dopo la Coppa del Mondo 2026, quando l’Albiceleste proverà a ripetersi, inizierà un progetto di rinnovamento profondo. Come cantavano gli 883, “il tempo passa per tutti lo sai, nessuno indietro lo riporterà, neppure noi”: con un po’ di immaginazione è quello che potrebbero dire Lionel Messi e compagni. Vediamo chi saranno i nuovi volti dell’Argentina.
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Argentina, il ricambio generazionale sta arrivando: ecco i futuri protagonisti

Chi proteggerà la porta dell'Argentina?
—Partiamo dalla porta: Emi Martinez è nato nel 1992 e, dopo il Mondiale, avrà 34 anni. Per un estremo difensore non è un numero troppo alto, ma bisognerà sicuramente pensare al suo sostituto. Il secondo portiere, Geronimo Rulli, ha la stessa età, per cui non è il nome giusto. Uno dei portieri più promettenti del calcio argentino è Leandro Brey, classe 2002 del Boca Juniors. Qualora Brey non dovesse essere ancora pronto, attenzione anche a Juan Cozzani, fresco campione d’Argentina con il Platense, classe 1998.

Un altro giovanissimo interessante è Federico Gomes Gerth, prodotto del vivaio del Tigre e ora all’Academico Viseu. Classe 2004, ha compiuto prima di Brey il salto verso l’Europa, anche se nell’ultimo anno ha giocato pochissimo. Ultimo nome è quello di Santino Barbi, già protagonista con l’Argentina under-20 sia allo scorso Campionato sudamericano che al Mondiale.
Una difesa che ha bisogno di pochi ritocchi per l'Argentina
—Passiamo alla difesa: Molina, Romero, Foyth, Balerdi e Medina sono tutti sufficientemente giovani per pensare di esserci anche dopo il Mondiale 2026. Discorso diverso per Otamendi, classe 1988, e Tagliafico, nato nel 1992. Entrambi sembrano destinati a perdere centralità nel progetto della nazionale albiceleste. Al posto dell’ex centrale del City è in rampa di lancio Mariano Troilo, difensore centrale del Belgrano già convocato da Scaloni in questa finestra. Occhio con lui a Juan Valentin Gimenez, già protagonista al Rosario Central nonostante sia nato nel 2006.
Il nome più caldo però è quello di Valentin Gomez, del Velez Sarsfield, classe 2003, da diversi anni in prima squadra con minutaggio importante. Infine merita menzione anche Kevin Lomonaco dell’Independiente, che ha anche lui grande esperienza per essere un classe 2002: ha vestito le maglie di Platense, Lanus, Rb Bragantino, Tigre e Independiente.

Sulla corsia sinistra ci sono Valentin Barco, classe 2004 di proprietà del Brighton e nell’ultimo anno allo Strasburgo, e Julio Soler, 2005 recentemente prelevato dal Bournemouth. Insieme rappresentano una potenziale grande coppa. A destra non dovrebbero esserci problemi, visto che Molina e Foyth avranno appena 30 anni. Merita però menzione il 2006 del Boca Gorosito.
A centrocampo e sulla trequarti Paz e Mastantuono, pronti a prendersi l'Albiceleste
—Anche a centrocampo ci sarà bisogno di un certo ricambio, seppur la nazionale disponga già di diversi giovani veramente molto forti come Enzo Fernandez. Paredes e De Paul, al contrario, paiono all’ultimo ballo e dovranno essere sostituiti adeguatamente. C’è Enzo Barrenechea, 2001 ex Juventus, ma anche Alan Varela, suo coetaneo che gioca nel Porto. Il giocatore dei Dragoes ha fatto molto bene in patria con il Boca e anche in Portogallo e potrebbe entrare nel giro della nazionale. Attenzione poi a Maxi Perrone, prodotto del vivaio del City che ha ben impressionato al Como.

Passiamo ai trequartisti: qui c’è un testimone pesantissimo da ereditare, quello di Lionel Messi. Probabilmente ci vorranno decenni perché qualcuno possa paragonarsi a lui, ma l’Argentina non è di certo messa male e può vantare tre nomi di altissima qualità. Il primo è uno dei più chiacchierati dell’ultima stagione: Nico Paz. Il 2004 del Como (con il Real Madrid che ha una recompra) ha impressionato in Serie A e potrebbe essere il primo erede della Pulce. Lo segue a ruota Franco Mastantuono. Promesso sposo del Real Madrid, ha solo 17 anni, essendo nato nel 2007. Quest’anno ha trascinato il River, segnale che non stiamo parlando di un talento qualunque. Un passo più indietro ‘El Diablito’, Claudio Echeverri. Di proprietà del City, non è ancora al livello degli altri, ma ha i mezzi per fare grandi cose nel calcio che conta.
Centravanti ed esterni d'attacco: chi sarà l'erede di Di Maria?
—Dopo la trequarti passiamo ai centravanti. Lautaro Martinez è nato nel 1997, mentre Julian Alvarez nel 2000. Gli argentini possono dormire dunque sonni tranquilli. Attenzione però alle nuove leve, due su tutte, entrambe legate allo stesso club italiano. Si tratta di Santiago Castro, attaccante argentino classe 2004, già nel giro della nazionale, e di Maher Carrizo, 2006 del Velez che a Sartori piace e non poco. Chissà che non possa arrivare in Serie A già quest'estate.

Passiamo, infine, agli esterni d’attacco. In Europa ci sono tanti nomi davvero intriganti. Partiamo dai giocatori che sono attualmente in Italia: Matias Soulé (2003) della Roma e Valentin Carboni (2005) dell’Inter. Se il primo ha fatto molto bene in questo finale di stagione, il secondo deve ancora smaltire un brutto infortunio al ginocchio subito a inizio anno.
Ci sono poi due giocatori che invece sono all’estero: Garnacho (2004), stellina del Manchester United, e Giuliano Simeone (2002). Il figlio del 'Cholo' fa parte della squadra del padre, l’Atletico Madrid, ed è un attaccante molto completo. La lista va avanti con due baby talenti che sono ancora in Argentina: il 2007 del River Ian Subiabre e il 2005 dell’Independiente Santiago Hidalgo. Entrambi rapidi e brevilinei siamo certi che potranno far bene anche in Europa. Già nel Vecchio Continente ma non ancora sbocciato del tutto, invece, il classe 2004 del Brighton Facundo Buonanotte.

Insomma, il talento non manca. Da Paz a Mastantuono, passando per Garnacho, Echeverri e Soulé: il destino dell’Argentina è in buonissime mani… anzi, in buonissimi piedi, soprattutto in attacco.
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