Lo scandalo

Arrestato il 17enne che aveva augurato la morte al figlio di Havertz

Luca Quadraro
Un caso di abusi online sconvolge il calcio internazionale: insulti e minacce contro Kai Havertz, attaccante dell’Arsenal, e sua moglie Sophia, in attesa del loro primo figlio, portano all’arresto di un adolescente. Una sconfitta in campo...
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Un caso di abusi online sconvolge il calcio internazionale: insulti e minacce contro Kai Havertz, attaccante dell’Arsenal, e sua moglie Sophia, in attesa del loro primo figlio, portano all’arresto di un adolescente.

Una sconfitta in campo diventa odio sui social

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La miccia è stata accesa durante la sfida di FA Cup tra Arsenal e Manchester United. Dopo un pareggio combattuto, Havertz ha fallito un’occasione decisiva e sbagliato un rigore nei momenti clou della partita. Il Manchester United ha poi vinto 5-3 ai rigori, ma fuori dal campo si è consumato qualcosa di ben più inquietante.

Sophia Havertz ha ricevuto messaggi diretti contenenti insulti pesanti e minacce, tra cui un messaggio che augurava la morte del loro nascituro. Questo atto vile ha scatenato una reazione immediata sia dai tifosi che dalle autorità.

La polizia interviene: arrestato un adolescente

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L’autore dei messaggi, un ragazzo di soli 17 anni residente a St Albans, è stato arrestato con l’accusa di “comunicazioni malevole”. La polizia dell’Hertfordshire ha confermato il fermo, ma il giovane è stato successivamente rilasciato su cauzione in attesa di ulteriori indagini.

Sophia, visibilmente colpita, ha reagito sui social scrivendo: “Chiunque agisca in questo modo dovrebbe vergognarsi.”

Arteta: “Un problema da eliminare”

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Anche il tecnico dell’Arsenal, Mikel Arteta, ha espresso il suo disgusto per quanto accaduto: “Gli abusi online hanno conseguenze terribili, non solo sui giocatori, ma anche sulle loro famiglie. Questo fenomeno deve essere sradicato dal nostro gioco.”

Il lato oscuro del calcio moderno

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Il caso Havertz è solo la punta dell’iceberg. Studi recenti, tra cui quello della FIFA, rivelano che il 50% dei calciatori professionisti subisce insulti e minacce online durante i grandi tornei.

Le piattaforme social continuano a essere un terreno fertile per comportamenti tossici, e molti chiedono misure più severe per identificare e punire i colpevoli.

Questo episodio rappresenta un campanello d’allarme: proteggere gli atleti e le loro famiglie non è più solo una questione sportiva, ma anche sociale. Tifosi, club e istituzioni devono lavorare insieme per creare un ambiente più sicuro e rispettoso, dentro e fuori dal campo.