L'analisi

Arsenal, con Arteta progetto a lungo termine. Ma cosa serve per tornare a vincere?

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L'impresa eccezionale contro il Real Madrid all'Emirates nell'andata dei quarti di Champions League è ancora fresca. L'Arsenal di Mikel Arteta è bello e giovane, ma ora è arrivato il momento di vincere qualcosa...
Sergio Pace
Sergio Pace Redattore 

Sarà mica tornato l'Arsenal dei vecchi tempi? Magari quel team vincente del biennio 2004-2006 che si aggiudicò Premier League da imbattuto (2004) e arrivò in finale di Champions League contro il Barcellona (2006)? Alt, andiamoci piano. La straordinaria vittoria per 3-0 contro il Real Madrid all'Emirates nell'andata dei quarti di finale di Champions ha ricoperto di belle speranze le menti e i cuori dei tifosi Gunners.

Tutto bello, è lecito credere di poter arrivare fino in fondo dopo una dimostrazione di forza dinnanzi ai Blancos di Carlo Ancelotti, che nel 2024 hanno sollevato ben 5 trofei (Liga, Champions League, Supercoppa Europea, Supercoppa di Spagna e Coppa Intercontinentale UEFA). Ora serve quello che è decisamente mancato in questi anni: l'ultimo e decisivo passo per tornare grandi.

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Arsenal, il lontano ricordo degli "Invincibili"

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La fatidica domanda che si saranno fatti i tifosi dell'Arsenal da circa venti anni a questa parte: cosa manca ancora per tornare a vincere? Sia chiaro, i Gunners avevano abituato molto bene i propri sostenitori, lottando con i propri mezzi nell'élite del calcio europeo. Da tempo, però, il dolce risveglio di una mattina dopo una notte a festeggiare la vittoria di un campionato è solo una fotografia sbiadita riposta in un cassetto pieno di polvere.

Perché è da quella memorabile ed epica stagione (2003/2004) che l'Arsenal non è più campione d'Inghilterra. Sì, proprio l'Arsenal degli "Invincibili". Così, infatti, vennero soprannominati i calciatori che, sotto la guida di una maestro come Arsene Wenger, furono capaci di dominare un campionato senza neppure perdere una partita.

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Da Jens Lehmann al compianto José Antonio Reyes, da Robert Pirès al capitano Patrick Vieira, da Gilberto Silva al bomber Thierry Henry (capocannoniere di quella Premier League con 30 reti). Questi solo alcuni dei grandi protagonisti di quella squadra storica. I Gunners vinsero il campionato chiudendo a quota 90 punti (26 vittorie e 12 pareggi), con un vantaggio di 11 punti sul Chelsea arrivato secondo. Un'impresa riuscita solo, pensate, al Preston North End nel 1889. Ma è davvero ancora così lontano il ritorno di un'Arsenal, finalmente, vincente?

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Arsenal, cosa manca per vincere

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Da quando Mikel Arteta ha preso il timone della nave Arsenal nel dicembre 2019 attorno al club si respira un'aria diversa. In queste ultime stagioni i Gunners, passo dopo passo, sono tornati a competere per la nobiltà in Premier. Dopo un ottavo e due quinti posti, dalla stagione 2022/2023 i londinesi hanno compiuto quello step che mancava in termini di consapevolezza dei propri mezzi. E così è arrivato quel secondo posto a 84 punti dietro al formidabile Manchester City di Pep Guardiola con 89 punti. Se non altro si è tornati a lottare per il titolo, una situazione che mancava da troppo tempo.

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Nella stagione successiva (2023/2024) Odegaard e compagni hanno fatto ancora meglio, chiudendo con un bottino preziosissimo di 89 punti, che non è comunque bastato per il titolo. Ancora una volta il City di Pep ha imposto la sua supremazia con 91 punti, ma il divario si è assottigliato a veder i numeri. Quest'anno i Citizens si sono incupiti, dimostrandosi fragili e vulnerabili davanti alle avversità che le sono capitate durante il percorso. L'Arsenal è sempre lì, inchiodato a quel secondo posto che ora sta diventando troppo stretto. A poche gare dal termine del campionato, l'indomabile Liverpool di Arne Slot sembra ormai irrecuperabile (Reds primi con 73 punti, +9 sui Gunners).

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Gli ingredienti per vincere ci sono

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A cosa possono fare affidamento, allora, i tifosi dell'Arsenal? Intanto c'è da godersi questi giorni che separano la squadra di Arteta dal match di ritorno dei quarti di Champions contro il Real Madrid. Al Santiago Bernabeu la resa dei conti. La serata vissuta all'Emirates è comunque rimasta, con tutto quel carico di emozioni, adrenalina, gioia. Ora rimane solo la Champions, ma il futuro cosa potrà riservare a questo club? Con Arteta è stato avviato un progetto sportivo a lungo termine: un allenatore giovane, preparato, permeato delle idee uniche e visionarie di un totem come Pep Guardiola; una squadra giovane con grandissimi margini di crescita; un direttore sportivo di livello come Andrea Berta. Ci sono tutti gli ingredienti per compiere quello step successivo.

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Un futuro vincente?

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Negli anni non è stata solo la sfortuna a mettersi di traverso ai possibili successi dell'Arsenal. Forse adesso, con una programmazione che è sotto gli occhi di tutti, si può davvero iniziare a raccogliere i frutti di un percorso che ha permesso al club di riaffacciarsi nell'élite del calcio europeo. Perché non basta solo essere belli da vedere in campo. I tifosi vogliono che la squadra torni ad essere vincente. E allora ci vorrà tanta consapevolezza e determinazione nel puntare dritti all'obiettivo primario: sedersi, finalmente, sul trono d'Inghilterra.

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