Intervista

Barcellona, Raphinha: “Non pensavo di fare così tanti gol ed assist”

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Nel corso della stagione, il numero 11 dei catalani ha avuto un impatto devastante coi suoi gol ed i suoi assist
Jacopo del Monaco
Jacopo del Monaco

Raphinha ha avuto un impatto incredibile sulla stagione del Barcellona. L'ala sinistra brasiliana, infatti, ha segnato 34 gol e fornito 25 assist. Ha vissuto la miglior stagione della sua carriera, condita da 3 trofei: Liga, Copa del Rey e Supercoppa di Spagna.

Barcellona, Raphinha: "Spero di chiudere la mia carriera qui"

Raphinha
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Durante la stagione, Raphinha ha indossato quasi sempre la fascia di capitano del Blaugrana a causa del grave infortunio che ha fermato Marc-André Ter Stegen. Con la sua leadership, il suo talento e prestazioni individuali incredibili, il brasiliano ha dimostrato di essere fondamentale per la squadra allenata da Hans Flick. Intervistato da Sport, il numero 11 del Barcellona ha rilasciato diverse dichiarazioni.

Sul Barcellona: "Seguo il Barça fin da quando ero bambino, ho sempre guardato giocare questa squadra. Ricordo Ronaldinho, Neymar, la storia, i titoli, l'atmosfera, i tifosi... Ho sempre voluto essere qui e scrivere il mio nome nella storia del club".

Sul rinnovo del contratto: "L'ho già detto al presidente quando ho firmato: sono molto felice. Il club mi ha dato fiducia per la seconda volta. È speciale e, come giocatore, la apprezzo molto. quando vedi che la gente conta su di te, è qualcosa di speciale. L'ho ringraziato per la sua fiducia. Ho sempre desiderato giocare per il Barcellona, essere qui e rinnovare il mio contratto mi rende felice. Spero di poter concludere la mia carriera qui".

Raphinha: "Flick ha cambiato il mio modo di pensare"

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Sulle sue statistiche individuali: "Onestamente, non me l'aspettavo. Gli obiettivi personali che avevo erano al di sotto di questi numeri. Segnare tutti questi gol, fare tutti questi assist e aiutare la squadra mi rende molto felice. Alla fine, si sta scrivendo la storia. È stata la stagione migliore della mia vita, sia in termini di obiettivi personali che di squadra".

Su Flick: "Mi ha chiamato e mi ha detto che contava su di me. Quella chiamata è stata molto importante perché ha cambiato il mio modo di pensare. L'unica persona che poteva fermarmi era lui, e l'ha fatto".