In questa stagione, Raphinha sta trascinando il suo Barcellona a suon di gol ed assist. I Blaugrana hanno già vinto Supercoppa spagnola e Copa del Rey, entrambe battendo il Real Madrid in finale, e sono ancora in corsa per Liga e Champions League. In un'intervista, l'ala destra brasiliana ha rilasciato una dichiarazione che coinvolge la Nazionale Italiana.
Intervista
Barcellona, Raphinha: “Potevo giocare Euro 2020 con l’Italia”

BARCELONA, SPAIN - OCTOBER 23: Raphinha of FC Barcelona celebrates scoring his team's third goal during the UEFA Champions League 2024/25 League Phase MD3 match between FC Barcelona and FC Bayern Munchen at Estadi Olimpic Lluis Companys on October 23, 2024 in Barcelona, Spain. (Photo by David Ramos/Getty Images)


La super stagione del brasiliano
—La stagione del Barça di Hans Flick, ex Bayern Monaco, sta andando a gonfie vele. La squadra catalana ha già portato a casa due trofei importanti come la coppa e la supercoppa nazionale, battendo in finale gli acerrimi nemici del Real Madrid, allenati dall'ex Milan Carlo Ancelotti. Tra le fila dei Blaugrana, oltre al talento del 17enne Lamine Yamal ed i gol di Robert Lewandowski, c'è un giocatore che sta mettendo il mostra tutta la sua potenza: Raphinha.

Il classe 1996 sta vivendo la sua miglior stagione con 31 gol e 25 assist stagionali. Con l'infortunio di Ter Stegen, l'ala destra ha indossato la fascia da capitano praticamente per tutta l'annata. Grazie alle sue prestazioni e la possibilità di vincere, oltre ai due già citati, anche campionato e Champions, il brasiliano rientra tra i favoriti per il Pallone D'Oro.

Barcellona, Raphinha poteva giocare per l'Italia
—Di recente, Raphinha è stato intervistato dalla giornalista Isabela Pagliari. Il calciatore del Barça ha parlato di diversi argomenti, tra i quali la possibilità di poter giocare per la Nazionale Italiana, avendo il padre di origini italiane. Ecco le parole del vice-capitano Blaugrana: "Ero davvero vicino ad accettare la chiamata della Nazionale Italiana. Dovevo andare ad Euro 2020, ero praticamente pronto. Quelli della Nazionale mi chiamavano. Jorginho mi chiamava sempre. Lo staff aveva questo fantastico progetto per me, qualcosa che mi aveva davvero colpito. Ma allo stesso tempo, in fondo, avevo ancora quell'1% di speranza di poter indossare la maglia del Brasile. Per fortuna, il mio passaporto italiano non è arrivato in tempo".
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