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Per la prima volta nella sua storia, la nazionale boliviana avrà una struttura all'avanguardia per allenarsi, recuperare e far crescere il proprio settore giovanile. Quello del centro sportivo federale è un vero e proprio passo in avanti, in una nazione che sogna la rinascita dopo anni complicati. Infantino si è congratulato con i neoeletti Rodrigo Paz e Edmundo Lara, presidente e vicepresidente della Bolivia.
Nel corso della presentazione, in maniera inaspettata, il presidente della FIFA si è lasciato andare a grandi dichiarazioni: "Sono certo che ospiteremo i Mondiali in Bolivia. Vedremo che edizione, ne parleremo. Ma con questa infrastruttura che sta nascendo, con la passione per il calcio che ha questo paese, è doveroso continuare a sostenere questo sviluppo".
I proclami di Infantino hanno generato grande entusiasmo a La Paz e dintorni, e dimostrano l'attenzione che la FIFA vuole tenere verso i paesi sudamericani. I Mondiali del 2026 si giocheranno in Canada, USA e Messico, mentre l'edizione del 2030 è stata affidata a Spagna, Portogallo e Marocco con tre partite che si disputeranno in Uruguay, Argentina e Paraguay.
L'eccezione del 2030, con le tre partite in Sudamerica a rappresentare i 100 anni passati dall'edizione tenutasi in Uruguay, riaccenderanno i fari su una zona del mondo che rischia di perdere lustro a discapito delle continue candidature che arrivano dall'Oriente.
Proprio nei giorni seguenti all'inaugurazione de "La Casa de La Verde", Infantino ha svolto dei colloqui con il neopresidente boliviano e alti funzionari dello Stato, per discutere della possibilità di una candidatura a un'edizione neanche così lontana e per capire cosa può fare la FIFA per implementare ancor di più lo sviluppo del calcio nel paese.
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