Indagine giudiziaria

Caso Malaga, lo sceicco Al-Thani nella bufera: chiesti 14 anni di carcere

La nuova maglia home del Málaga - Foto da Sito ufficiale Málaga CF
La procura spagnola lo ha accusato di appropriazione indebita, amministrazione sleale e accordi abusivi durante la gestione del club andaluso
Federico Grimaldi
Federico Grimaldi

Bufera giudiziaria sul Malagae sulla famiglia Al-Thani: la Procura spagnola ha chiesto 14 anni di carcere per lo sceicco Abdullah Al-Thani e i suoi tre figli, Rakan, Nasser e Nayef. La famiglia è accusata di appropriazione indebita, amministrazione sleale e accordi abusivi nella gestione del club andaluso. I fatti risalgono agli anni in cui il Malaga, oggi in Segunda Division, era sotto il controllo diretto della famiglia qatariota. La richiesta di condanna segna un nuovo punto critico in una vicenda che ha lasciato il club in una prolungata crisi economica e istituzionale.

Una gestione contestata: Al-Thani e il controllo totale del Malaga

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La vicenda giudiziaria che coinvolge lo sceicco Abdullah Al-Thani e i suoi tre figli, Rakan, Nasser e Nayef, affonda le radici nel dicembre 2019, quando l’Associazione dei Piccoli Azionisti del Malaga CF presentò una querela per gravi irregolarità nella gestione del club. Secondo la Procura spagnola, la famiglia Al-Thani avrebbe usato fondi del Malaga per coprire spese personali, tra cui affitti di residenze, viaggi, hotel e auto di lusso.

Inoltre, sono emersi indizi di appropriazione indebita, amministrazione sleale e imposizione di accordi abusivi. Reati per i quali sono state richieste pene detentive pari a 14 anni per ciascuno dei membri della famiglia: sei per i primi due reati contestati e due anni per il terzo.

Caso Malaga, lo sceicco Al-Thani nella bufera: chiesti 14 anni di carcere- immagine 2

Oltre agli Al-Thani, la Procura ha chiesto pene tra i cinque e i sei anni anche per cinque ex dirigenti coinvolti nella gestione. Si tratta di Roberto Cano, Joaquin Jofre, Moayad Shatat, Vicente Casado e Manuel Novo. Dopo lo scoppio dello scandalo, nel febbraio 2020 il Malaga fu posto sotto amministrazione giudiziaria, affidata all’attuale dirigente José Maria Muñoz, ancora oggi alla guida del club. L’obiettivo dell’inchiesta è fare luce su una gestione che avrebbe compromesso gravemente la salute economica e sportiva della società, ora relegata al 16° posto in Segunda Division e ancora alle prese con una difficile ricostruzione.