Quattordici anni dopo Palermo-Inter, la storia sembra ripetersi. Stasera Bolognae Milansi sfidano nella finale di Coppa Italia con lo stesso sapore epico di allora: una "piccola" ambiziosa contro una "grande" abituata ai trofei. Come nel 2011, Davide affronta Golia in una partita che va oltre i valori sulla carta, dove il coraggio e il sogno possono ribaltare ogni pronostico. Il Bologna, a caccia del primo titolo dal 1974, sogna un’impresa che entrerebbe nella leggenda. Il Milan, invece, cerca di confermare il proprio status, ma sa bene che in una finale nulla è scontato.
L'analogia
Davide sfida ancora Golia: Bologna contro il Milan, come Palermo-Inter 2011

Bologna-Milan, finale da favola: il ritorno di Davide contro Golia
—A Roma, sotto le luci dell’Olimpico, si consuma una favola antica come il tempo: Bologna contro Milan, Davide contro Golia. Da una parte una squadra che torna a vivere notti di gloria dopo decenni d’attesa, dall’altra un gigante abituato ai palcoscenici più prestigiosi. Come nel 2011, quando il Palermo sfidò l’Inter con il cuore più che con la forza, anche stasera il Bologna porta con sé i sogni di una città intera, la speranza che il coraggio e l’orgoglio possano bastare contro la potenza della tradizione. È la bellezza del calcio: dove contano le storie, non solo i nomi. Dove, a volte, Davide riesce davvero a colpire il gigante.

Palermo-Inter sullo sfondo
—La finale di Coppa Italia del 2011 tra Palermo e Inter resta una delle più romantiche degli ultimi vent’anni. Una partita segnata dal cuore e dalla passione, più che dai numeri. Il Palermo, guidato da Delio Rossi, arrivava all’atto conclusivo del torneo come la grande sorpresa: una squadra giovane, entusiasta, sospinta da un’intera città che aveva invaso l’Olimpico di Roma tingendolo di rosanero. Di fronte, l’Inter campione in carica, reduce dal Triplete dell’anno precedente, con giocatori del calibro di Eto’o, Sneijder, Zanetti e Julio César: un colosso abituato ai trofei, alla pressione, alla gloria.

La partita terminò 3-1 per i nerazzurri, con una doppietta di Eto’o e il sigillo finale di Milito. Nonostante la sconfitta, quel Palermo entrò nell’immaginario collettivo come un Davide fiero, coraggioso, che aveva sfidato il gigante senza mai arretrare.
Oggi, tredici anni dopo, il Bologna ripercorre lo stesso sentiero. Una “piccola” che ha costruito il suo sogno con il gioco, la coesione e l’identità. Una squadra che, come quel Palermo, arriva all’Olimpico spinta dall’entusiasmo e dalla fame, contro un Milan ricco di storia e trofei. Anche stavolta Davide guarda in faccia Golia. E anche stavolta, l’Olimpico sarà teatro di una sfida dove la favola può ancora battere la logica.

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