L'ex stella di Lilla, Chelsea e Real Madrid ha spiegato in un'intervista i veri motivi del suo ritiro dal calcio professionistico a 32 anni. Oggi Eden si dedica con gioia alla crescita calcistica dei suoi figli in Spagna, nel Rayo Majadahonda.
Eden Hazard: “Mi sono stancato di tutto ciò che ruota attorno al calcio”
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Eden Hazard, ex calciatore di Lilla, Chelsea, Real Madrid e della Nazionale belga, ha rivelato in un’intervista i motivi profondi che lo hanno portato a dire addio al calcio professionistico alla fine della stagione 2022-23, a soli 32 anni. Le sue parole non lasciano spazio a dubbi: più che gli infortuni, a pesare è stato il contesto stesso del calcio moderno.
“Ho lasciato il calcio professionistico perché non mi piaceva più tutto ciò che ruotava attorno al gioco. Mi piacevano i 90 minuti in campo, ma non tutto il resto: i viaggi, gli allenamenti interminabili, i media...”, ha dichiarato Hazard nel podcast di Zack Nani.
Una confessione che svela un malessere verso la routine del calcio d’élite, ben oltre le difficoltà fisiche vissute al Real Madrid.
“I buoni giocatori offensivi a volte boicottano la difesa”
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Hazard ha anche ammesso un aspetto spesso criticato del suo stile di gioco: la poca partecipazione alla fase difensiva. Un’osservazione che conferma la percezione di molti addetti ai lavori.
“I buoni giocatori offensivi a volte boicottano gli sforzi difensivi. Io sono uno di loro. Ho giocato con Karim Benzema e posso dirti che nemmeno lui fa sempre il massimo sforzo fisico. Anche Dembélé non lo fa sempre”.
Il rapporto con Benzema, Courtois e il Real Madrid
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Riflettendo sul suo periodo al Real Madrid, Hazard ha condiviso un pensiero lucido e rispettoso nei confronti dei suoi ex compagni, in particolare Karim Benzema e Thibaut Courtois, protagonisti della Champions League vinta nel 2022.
“Courtois metteva sempre giocatori come Benzema e Modric al di sopra di me. Per me sono delle leggende. Karim è stato fantastico fin dal primo giorno. Abbiamo parlato e giocato insieme. Credo che sia deluso da come sono andate le cose, ma abbiamo sempre un buon rapporto. Quelli che ci hanno fatto vincere la Champions sono stati Thibaut e Karim.E io ho contribuito all'atmosfera del gruppo. La gente non lo vede, ma è importante. Quell'anno è stato impressionante”.
La nuova vita da papà: "Ora mi diverto con i miei figli"
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A due anni dal ritiro, Eden Hazard ha trovato una nuova dimensione nella sua vita privata: seguire con passione e partecipazione la crescita calcistica dei suoi figli.
“Ora mi diverto con i miei tre figli più grandi, che giocano nel Rayo Majadahonda. Il più grande ha 14 anni. Il secondo ha frequentato per un anno l'accademia del Real Madrid. Un anno e mezzo fa l'ho trasferito, quindi ora anche lui è nel Rayo Majadahonda. È il club dove hanno iniziato i fratelli Hernández. Anche Rodri, il Pallone d'Oro, ha iniziato lì. È un club molto buono. Li seguo al 100%, con totale libertà, ma anche con qualche consiglio da papà. Dopotutto, ho giocato ad alto livello, quindi ogni tanto do loro qualche consiglio”.
Hazard: "Yaya Touré era inarrestabile"
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Hazard ha anche ricordato i suoi idoli calcistici e le sfide più difficili della sua carriera, con una particolare menzione a un avversario in campo.
“Era impossibile togliere la palla a Yaya Touré, era una macchina da guerra, inarrestabile. Non volevo difendere contro di lui, e anche se avessi voluto non avrei potuto”.
Eden Hazard ha chiuso il suo capitolo nel calcio con grande onestà, preferendo la serenità della vita familiare alle luci spesso accecanti del professionismo. Le sue dichiarazioni offrono una rara finestra sulla realtà di molti calciatori d’élite, e confermano quanto il “fuori dal campo” possa pesare anche più degli infortuni.