Sabato 24 maggio alle ore 16, all’Hampden Park di Glasgow, andrà in scena uno degli appuntamenti più attesi della stagione calcistica scozzese: la finale di Scottish Cup tra Aberdeen-Celtic. Da un lato c’è il Celtic, dominatore del calcio scozzese negli ultimi anni e reduce da un’altra stagione ricca di successi. Dall’altro l’Aberdeen, che sogna un'impresa capace di riscrivere la storia e di riportare il trofeo in città dopo ben 35 anni, dall’ultima vittoria nel 1990. È una sfida tra due mondi diversi: il colosso abituato a vincere e la squadra affamata di gloria, spinta da una tifoseria calorosa e da una città intera che sogna un giorno indimenticabile.
L'intervista
ESCLUSIVA Aberdeen-Celtic, Grant: “Clarkson e Keskinen le speranze Dons”

Per capire meglio clima, aspettative e protagonisti di questa finale, abbiamo intervistato Michael Grant, esperto corrispondente di calcio scozzese per The Times, nonché profondo conoscitore della storia dell’Aberdeen. Nelle sue parole troverete realismo, memoria, speranza e il fascino di una partita che, nonostante tutto, resta sempre aperta a colpi di scena. Perché ogni finale, in fondo, è una storia a sé.

L'Aberdeen per la storia
—L'Aberdeen può compiere un'impresa come ha fatto il Crystal Palace contro il Manchester City nella finale di coppa? Quali sono le tue considerazioni su questo Aberdeen-Celtic e sulla possibilità di una sorpresa?
"Sarà estremamente difficile per l'Aberdeen. Sono stati pesantemente sconfitti dal Celtic in tre delle ultime quattro partite giocate contro di loro. La loro difesa subisce molti gol e la fiducia è bassa dopo quattro sconfitte consecutive. Per molti, la vera domanda non è se il Celtic vincerà, ma con quanti gol lo farà. L'Aberdeen avrà un grande seguito di tifosi allo stadio e devono credere che ogni finale di coppa è una partita a sé stante, che può regalare uno shock".

Com'è stato il percorso dell'Aberdeen fino a questa finale? Quali sono stati i momenti chiave di questa stagione che hanno portato la squadra a questo importante traguardo?
"L'Aberdeenha avuto una stagione molto, molto strana. Hanno vinto le prime tredici partite sotto la guida del nuovo allenatore Jimmy Thelin e sono rimasti imbattuti nelle prime sedici, inclusa una rimonta 2-2 in casa del Celtic. Sono stati la grande rivelazione della prima parte della stagione in Scozia. Poi però la loro forma è crollata, ci sono stati infortuni e per tre mesi hanno quasi smesso di vincere. Gli acquisti di gennaio li hanno migliorati per un periodo, ma nell'ultimo mese hanno nuovamente reso poco. La vittoria principale nel percorso verso la finale è stata quella contro il Hearts in semifinale".
Cosa rappresenta questa finale Aberdeen-Celtic per i tifosi della squadra di Thelin? Quanto è importante questa occasione per la città e per la squadra?
"La finale Aberdeen-Celtic è storica per la squadra di Thelin, la partita più importante del club da quando ha vinto la Coppa di Lega nel 2014. Se dovessero vincere, sarebbe la loro prima Coppa di Scozia dal 1990, 35 anni fa, e i tifosi impazzirebbero. Sarebbe davvero un evento gigantesco per il club, la città, i giocatori e i sostenitori. Inoltre garantirebbe l’accesso diretto alla fase a gironi di una competizione europea e qualche milione di sterline in entrate".

Aberdeen-Celtic: Keskinen e Morris le armi di Thelin
—Quali giocatori dell'Aberdeen dovrebbero preoccupare di più il Celtic? Chi pensi possa essere il vero pericolo in campo?
"I giocatori dell'Aberdeen hanno una qualità che potrebbe mettere in difficoltà il Celtic: la velocità. I loro esterni, Topi Keskinen e Shayden Morris, sono entrambi molto rapidi e incisivi e attaccheranno gli spazi. Kevin Nisbet è un attaccante di qualità, se riceve abbastanza palloni giocabili. Leighton Clarkson è forse il giocatore più dotato tecnicamente, ha un’ottima visione di gioco e una grande tecnica nei passaggi. Può essere anche pericoloso sui calci piazzati".

Dall’altra parte, quali giocatori del Celtic temi di più e perché? C'è qualcuno in particolare che potrebbe creare problemi all'Aberdeen?
"Ad essere sinceri: tutti. Il Celtic ha segnato così tanti gol contro l'Aberdeen in questa stagione, diciannove in totale, che la minaccia arriva da ogni parte del centrocampo e dell’attacco. Daizen Maeda è un bomber molto pericoloso, ma la potenza fisica di Adam Idah potrebbe essere troppo per i centrali difensivi dell’Aberdeen. Dovranno anche trovare un modo per impedire a Callum McGregor di dettare il ritmo a centrocampo".
C'è una partita tra Aberdeen e Celtic che ricordi con particolare emozione o che ha segnato la tua carriera da giornalista? Puoi raccontarci cosa ha reso quella partita così speciale?
"Da giovane tifoso dell’Aberdeen ero presente quando hanno vinto l’ultima Coppa di Scozia battendo il Celtic ai rigori nella finale del 1990. Per quanto riguarda la mia carriera da giornalista, una partita incredibilmente drammatica è stata la finale del 2017, quando il Celtic ha battuto l’Aberdeen con un gol all’ultimo minuto, completando il triplete senza aver perso una sola partita in patria".
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