Esclusiva

ESCLUSIVA Inacio Pià: “Da Bergamo al Borussia, Samuele ha sempre sognato con il sorriso”

Inacio Pia Borussia Dortmund
Una convocazione, quella di Samuele Inacio, con il Borussia Dortmund per il Mondiale per Club che fa felice anche suo papà Inacio, intercettato in esclusiva dai nostri microfoni
Stefano Sorce
Stefano Sorce

Ci sono amori che non hanno bisogno di essere spiegati, solo vissuti. Come quello tra un padre e un figlio, uniti da un filo invisibile fatto di sguardi, silenzi e sogni condivisi. Quando Inacio Pià parla di Samuele Inacio, non lo fa da ex calciatore, ma da papà innamorato, fiero, commosso. Ogni parola è un abbraccio, ogni ricordo è una carezza sul volto di un bambino che cresce rincorrendo un pallone e un sogno. Un sogno che prende forma con la convocazione del classe 2008 al Mondiale per Club con il Borussia Dortmund.

Questa intervista non è solo una chiacchierata: è un viaggio nel cuore di un padre che ha visto suo figlio diventare uomo attraverso le emozioni di uno sport che è molto più di un gioco. È la storia di un ragazzo che porta sulle spalle il cognome del papà, ma nel cuore la voglia di scrivere la propria storia. Con rispetto, con umiltà, con quella luce negli occhi che solo chi ama davvero può conservare. Ascoltare Inacio Pià è come sfogliare un album di ricordi pieni di amore e speranza. E in ogni pagina c’è la dolcezza di un padre che, da bordo campo, continua a tifare per la vita del suo bambino oggi un po’ meno bambino, ma sempre il suo Samu.

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Inacio Pia all'epoca del Napoli

Samuele al Mondiale per Club? Un'emozione incredibile"

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Che emozione hai provato quando hai saputo della convocazione di Samuele per il Mondiale per Club con il Borussia?

"E' stata un’emozione bellissima, davvero intensa. Anche se i presupposti c’erano già, qualche segnale era arrivato, sia con la firma dei documenti, sia con la richiesta del passaporto. Però sai, finché non arriva la conferma ufficiale. E invece è arrivata ieri, dopo l’allenamento, durante una chiacchierata con il direttore sportivo della prima squadra Sebastian Kehl: ‘Prepara le valigie, farai parte del gruppo che andrà a giocare il Mondiale per Club, il primo della storia’. Si è emozionato, ci ha chiamati subito a casa, e siamo rimasti tutti felicissimi e molto orgogliosi per questa grande opportunità in un club importante come il Borussia Dortmund."

Che tipo di percorso ha fatto Samuele fino a questo punto? C’è stato un momento in cui hai capito che poteva arrivare così in alto?

"È stato un percorso molto sereno, sempre con il sorriso. Samu è un ragazzo, anzi, un ragazzino, davvero alla mano, gli piace stare con tutti, gli piace stare con i suoi amici, andare al cinema quando si può, magari all’Orio Center con loro. Calcisticamente ha fatto un percorso bellissimo all’Atalanta, e devo ringraziare la società per quanto ha fatto, per come è stato trattato e per quello che anche lui ha dato all’Atalanta. Penso che il sentimento sia reciproco, ed è sempre stato un cammino molto sereno".

Parliamo di un ragazzino che sogna, come tutti i ragazzi della sua età, ma che lo fa con grande equilibrio. Continua a essere sereno, perché gli dico sempre: “Samu, divertiti, ok? Sogna in grande, perché è il tuo sogno, non quello di qualcun altro. E se devi sognare, fallo in grande. Dai il massimo per raggiungere il massimo.” È stato davvero un percorso serenissimo, senza grilli per la testa. E penso che questa sia una grande cosa nella sua gestione".

"Samu si vedeva fin da piccolino che aveva qualcosa in più rispetto ai suoi coetanei. E questo non lo dico solo io, ma lo dicevano tutti quelli che l’hanno visto giocare. Si notava subito: aveva, e ha, una lettura calcistica davvero superiore rispetto alla sua età. Però da qui a dire che ci siano stati momenti in cui si potesse davvero immaginare un certo tipo di percorso, no, anche perché a casa è sempre stato tutto vissuto come un divertimento. Ogni giorno veniva affrontato come un’opportunità di apprendere, di migliorare, ma sempre con grande serenità. Nessun peso, nessuna pressione, nessun tipo di agitazione: semplicemente la voglia di imparare e di godersi ogni momento, giorno dopo giorno".

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Inacio Pià: "Vi dico Samuele in cosa mi somiglia ed in cosa siamo diversi"

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In cosa ti assomiglia di più in campo e in cosa è completamente diverso da te?

"Penso il fatto di voler essere protagonista, di voler essere il migliore, di cercare sempre di essere determinato nelle giocate. Credo che sia questo l’aspetto che più ci accomuna. Anche se, va detto chiaramente, e lo dico sempre a tutti, a quest’età lui è nettamente più forte del papà. È la verità. Cosa invece è diverso? Il suo carattere, la sua attitudine, il suo modo di affrontare ogni competizione e ogni evento con la stessa mentalità e la stessa voglia di essere protagonista. Penso che questa sia una forza non da poco, non da tutti. Lui non sottovaluta mai nessuna partita, nessun evento: per lui ogni gara va affrontata al massimo. E in tutte le partite vuole essere il più bravo. Credo che questa determinazione sia una sua forza naturale, innata".

Come vedi il suo futuro? Quali sono i valori o i consigli che cerchi di trasmettergli per affrontare al meglio questa nuova avventura internazionale?

"Io, più che altro, vedo il presente. Vedo il presente e sono felice per lui. Anzi, felicissimo. Perché so cosa gli passa per la testa, so dove vuole arrivare e cosa fa ogni giorno per stare bene e per migliorarsi. Non parlo di sacrifici, perché gli dico sempre che quello che fa non è un sacrificio: è il suo sogno, è lo sport che ama. E quando fai ciò che ami, non è mai un sacrificio. Però sì, ci sono tante rinunce. Perché un ragazzo della sua età fa tante altre cose che lui, invece, non si può permettere di fare".

"Il consiglio che gli do è semplice: essere educato, gentile con tutti, rispettare i compagni, rispettare l’ambiente in cui si trova e farsi trovare sempre pronto. Allenarsi al massimo per raggiungere il massimo. Perché le qualità ci sono, il talento anche, ma il talento va sempre alimentato. E questo glielo dico da quando è piccolino. Gli ripeto sempre una frase che per me è importante: non accontentarti mai. Questo è ciò che posso trasmettere a lui".

"Gli ho detto di viversi tutto al massimo. Dal volo in aereo, all’arrivo in America, dagli allenamenti alla convivenza nello spogliatoio con la prima squadra. Anche solo il fatto di andare in campo, di fare il riscaldamento, di vederli da vicino mentre si preparano: deve respirare tutto al massimo. Deve davvero entrare nella mentalità dei grandi. E ha la possibilità di vivere un’esperienza simile accanto a giocatori di primissimo livello. Per questo gli ripeto sempre: vivi e respira al massimo ogni singola situazione, perché sono proprio le piccole cose che, col tempo, possono diventare grandi".

Inacio Pia Borussia Dortmund

Inacio Pià: "Paixão giocatore fortissimo, sarebbe un gran colpo per il Napoli"

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E Samuele? Che cosa ha provato quando ha saputo della convocazione? Se lo aspettava? E quali sono le sue aspettative per questa esperienza con il Borussia?

"Samuele è rimasto felicissimo per la convocazione. Lo ripeto: c’erano i presupposti, ma finché non è arrivata la comunicazione ufficiale dal direttore della prima squadra, c’era sempre quel dubbi: “Vado o non vado? Mi portano o no?” Quindi sì, è stato felicissimo. E noi con lui. Se lo aspettava, lo sperava tanto. Aveva davvero voglia che accadesse, e così è stato. Per quanto riguarda le aspettative, lui vuole andare lì e vuole giocare, com’è normale per tutti quelli che partecipano a un Mondiale per club. Però è anche consapevole di essere ancora un ragazzino, nonostante abbia già un bagaglio d’esperienza importante. E se gli verrà data l’occasione, sono sicuro che si farà trovare pronto".

Ti chiedo, per concludere, una battuta anche su Igor Paixão: cosa pensi del giocatore? In ottica Napoli, potrebbe essere un vero rinforzo o consiglieresti di puntare su un profilo diverso?

"Su Paixão posso dire che è un giocatore molto forte, davvero. È un profilo che, in una piazza come Napoli, può sicuramente esaltarsi tantissimo. Ha fatto un grande campionato in Olanda e ha disputato ottime prestazioni anche in Champions League. Parliamo di un rinforzo che può senza dubbio alzare ulteriormente l’asticella tecnica del Napoli. È un giocatore da tenere d’occhio, uno che può rappresentare un’arma in più per la squadra azzurra".