La rivalità

Fenerbahce-Basaksehir tra calcio e politica nel segno del presidente Erdogan

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Calcio e politica in Turchia vanno di pari passo: l'ingerenza del presidente Erdogan nella Super Lig turca con l'Istanbul Basaksehir si è dovuta scontrare con le contestazioni dei tifosi del Fenerbahce
Sergio Pace
Sergio Pace Redattore 

Dopo il derby di Istanbul perso di misura contro il Besiktas al Tupras Stadium, per il Fenerbahce di José Mourinho all'orizzonte è in programma un altro match da cerchiare in rosso. Domenica 15 dicembre alle ore 17:00 i Canarini Gialli ospiteranno al Sukru Saracoglu Stadium l'Istanbul Basaksehir nel derby valevole per la sedicesima giornata di Super Lig.

Borghesia e periferia

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Il borghese Fenerbahce rappresenta l'anima asiatica di Istanbul ed è una delle squadre più antiche e seguite della Turchia assieme a Galatasaray e Besiktas. La rivalità più accesa a Istanbul è quella tra Fenerbahce e Galatasaray, anche se negli ultimi anni l'entrata in scena dell'Istanbul Basaksehir ha spostato i riflettori anche su questa realtà periferica, che ha conosciuto un exploit a partire dal 2014 quando venne acquistato - con modalità ancora da chiarire - da dei membri molto vicini al governo turco, in particolare al presidente della Turchia, Recep Tayyip Erdogan. Basti pensare che l'attuale presidente del club, Göksel Gümüşdağ, è sposato con la nipote della first lady turca, Emine Erdogan.

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Il rinato Basaksehir

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Il conservatore Basaksehir è nato nell'omonimo distretto europeo di Istanbul nel 1990 con il nome di ISKI SK. Dopo anni di continui alti (pochi) e bassi (molti), solo a partire dalla stagione 2006/2007 ha ottenuto la promozione in Super Lig, la massima serie turca. Il club, come spiegato in precedenza, è parecchio vicino all'AKP, il Partito della Giustizia e dello Sviluppo, principale partito del paese, con 316 membri nel Parlamento turco.

L'attuale società ha mantenuto il colore arancione del precedente club, l'Istanbul BB, squadra che era sotto il controllo del comune. Le contestazioni erano all'ordine del giorno, il club era sempre preso di mira perché accusato di utilizzare soldi pubblici. Con l'avvento del partito di governo AKP e, dunque, con l'entrata in scena di Erdogan, il club ha preso la sua strada tagliando ogni legame con il club dell'ovest di Istanbul. L'Istanbul Basaksehir negli ultimi anni ha cercato di farsi largo e prendersi un pezzetto della scena nei tanti derby disputati tra i vari Fenerbahce, Galatasaray e Besiktas. Per tanti anni Galatasaray e Fenerbahce hanno dato vita a sfide di spicco, regalando al calcio una delle rivalità più accese nel variegato panorama dei derby.

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Calcio, politica e ultras

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Abbiamo visto come in Turchia calcio e politica siano in diversi casi strettamente legati. L'entrata in scena, vistosa e autoritaria, del presidente Erdogan con l'Istanbul Basaksehir ha in un certo senso avvicinato le tre tifoserie di Besiktas, Fenerbahce e Galatasaray per far fronte comune contro la fastidiosa ed eccessiva presenza del governo turco nel calcio.

Nell'ultimo decennio le tifoserie del borghese Fenerbahce, del proletario Besiktas e del più internazionale Galatasaray hanno fatto fronte comune nel contrastare l'influenza di Erdogan con il suo Basaksehir. La parte più calda del tifo del Fenerbahce recentemente ha contestato duramente Erdogan con lo slogan: "Venti anni di bugie e imbrogli, dimettiti". E pensare che Erdogan tifa Fenerbahce sin da bambino...

Quel 25 maggio 2015

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Negli ultimi dieci anni Fenerbahce e Basaksehir si sono affrontate in 24 occasioni in tutte le competizioni. Sfide sempre cariche di agonismo e intensità in campo, tanto che i cartellini rossi estratti durante i match son quasi la norma. Si può però ben evidenziare in rosso quella che è stata la sfida con più espulsioni tra le due squadre.

Dobbiamo tornare indietro al 25 maggio 2015. Basaksehir e Fenerbahce si sono sfidate per il 33esimo e penultimo turno di campionato. Il bollettino di guerra recita: 6 ammoniti e ben 4 espulsi. In quel match è successo davvero di tutto, con il direttore di gara, Ali Palabiyik, che ha sventolato tutti e quattro i cartellini rossi all'indirizzo del Fenerbahce (Mehmet Topuz, l'ex Porto, Cagliari e Parma Bruno Alves, l'ex Inter Caner Erkin e Pierre Webo).

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Nei minuti finali della partita la formazione gialloblù è infatti rimasta clamorosamente in 7. Insomma, il nervosismo ha preso piede nel finale. Tensione acuita anche per via del risultato che stava maturando in campo. L'Istanbul Basaksehir, infatti, tra il 53' e il 62', aveva messo la freccia con la doppietta di Mehmet Batdal.

La reazione del Fenerbahce ha permesso agli ospiti di pareggiare i conti con l'ex Porto, Werder Brema e Juventus (tra le altre), Diego, e con Pierre Webo. Al 90' l'Istanbul ha rischiato di tornare in vantaggio con Mehmet Batdal che ha gettato alle ortiche il calcio di rigore che gli avrebbe permesso di realizzare la sua personale tripletta nel derby. Dicevamo del risultato. Il 2-2 finale ha sorriso all'Istanbul Basaksehir perché ha permesso alla formazione arancioblu di blindare la qualificazione in Europa League. Per il Fenerbahce la beffa delle beffe: il risultato ha impedito ai Canarini di superare gli eterni rivali del Galatasaray in testa alla classifica. E infatti fu poi il Gala a trionfare in campionato.

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