Il caso

Francia, gli ultras sempre più nel mirino del ministro dell’Interno

Ultras Francia
Si intensificano le ostilità tra il ministro e il mondo del tifo organizzato francese. Sabato arrestati dei tifosi dello Strasburgo.
Alessandro Savoldi

In Franciaprosegue la lotta tra le istituzioni e il mondo ultras. Cinque tifosi dello Strasburgo sono stati arrestati per violenza aggravata in seguito ai fatti di sabato sera a Reims. Si tratta di un nuovo capitolo della saga che coinvolge in prima persona il ministro dell'Interno Bruno Retailleau.

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I fatti di Reims e l'arresto dei tifosi dello Strasburgo

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Domenica lo Strasburgo ha vinto a Reims 0-1. Tuttavia, cinque tifosi degli alsaziani sono finiti nei guai per le loro azioni alla vigilia. In un bar di Reims, nel giorno prima della partita, i supporter ospiti si sono resi protagonisti di comportamenti violenti, usando come armi le sedie e i tavoli del locale. Per loro è scattato l’arresto, in seguito ai danni recati al luogo e ai dipendenti, rimasti feriti a causa degli oggetti lanciati contro di loro. Il capo di imputazione è quello di associazione con scopo di violenza contro persone e distruzione di beni. Lunedì sono quindi stati arrestati, con condanne che vanno dai tre ai sei mesi e divieto di ingresso a Reims. Anche se L’Union, il quotidiano che per primo ha riportato la notizia, non specifica se si trattasse di un gruppo di ultras o meno, la situazione tra il tifo più caldo e le istituzioni è sempre più delicata.

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La lotta tra il mondo ultras e i vertici politici in Francia

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Settimana scorsa, a Saint-Étienne, 3000 tifosi appartenenti ai gruppi organizzati della squadra hanno sfilato per le vie della città prima di Asse-Psg. Il motivo? Protestare contro le misure prese dal ministro dell’Interno Bruno Retailleau. Insediatosi nel settembre 2024, Retailleau è uno dei principali politici nel panorama francese, parte della frangia più radicale dei Républicains. Da quando ha ricevuto l’incarico, il nuovo ministro dell’Interno ha sin da subito messo nel mirino il mondo degli ultras. In questi mesi sono stati sciolti già diversi gruppi e, venerdì scorso, Retailleau ha annunciato lo scioglimento della Legion X, storico gruppo del Paris Fc, oltreché dei Magic Fans e i Green Angels, curva del Saint-Étienne. Nella lettera inviata ai tifosi dell’Asse dal Ministero si legge: “Il Governo ritiene che lo scopo dichiarato della vostra associazione, sostenere il Saint-Étienne, sia in realtà un pretesto per la continua ricerca da parte dei vostri membri di scontri fisici con i tifosi avversari”. Un provvedimento quantomeno tardivo, dato che i fatti a cui fa riferimento Retailleau risalgono al 2022.

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La posizione di Retailleau contro gli ultras

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Ecco le parole di Retailleau, interpellato da Ouest-France, sulla vicenda: “Ogni settimana per le partite di calcio viene mobilitato il 30% delle forze dell’ordine, l'86% in più rispetto a sei anni fa. Giustamente mi viene chiesto di proteggere arbitri e giornalisti. In Alta Garonna, 500 direttori di gara dilettanti hanno deciso di non arbitrare la scorsa settimana. Lo accettiamo? Lo sport deve essere fair play.” Dopodiché, Retailleau si è concentrato sul mondo ultras: “Mi assumo la responsabilità di due cose” ha detto il ministro. “Fino a quando ci saranno tifoserie che faranno della violenza il loro business, io mi opporrò. Decine di poliziotti e gendarmi sono rimasti feriti per i loro agguati. Ho chiesto alle prefetture e alla polizia di aumentare la vigilanza per far sì che gli autori dei disordini possano essere individuati più facilmente, per sanzionare coloro che si rendono responsabili".

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Decisioni impopolari in Francia, non solo tra gli ultras

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Le iniziative di Retailleau non hanno però sortito gli effetti sperati. Oltre agli ultras, l’Associazione nazionale dei tifosi e alcuni club hanno risposto duramente alle posizioni di Retailleau. Anche l’opinione pubblica, poi, non appoggia la posizione del ministro. Il giornalista di Alternatives economiques Jérome Latta ha detto: “Stiamo mettendo sullo stesso piano gruppi che si dichiarano di estrema destra e gruppi in gran parte apolitici. Penso che si stia stigmatizzando il mondo ultras a 360°, evitando di interrogarci sulle ideologie che difendono”. In risposta il ministero ha detto che “se ci sono provocazioni da parte dei leader del gruppo a commettere crimini la natura politica non conta”. Infine, anche dal mondo delle istituzioni, non tutti sono d’accordo con le iniziative di Retailleau.

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Il deputato Houlié, della stessa maggioranza del Ministro, lo ha accusato di stigmatizzare i tifosi solamente per guadagnare popolarità. Infine, critiche anche da parte di Laurent Wauquiez, vertice addirittura dello stesso partito di Retailleau: secondo Wauquiez un comportamento del genere “rischia di peggiorare la situazione e indebolire ulteriormente un contesto in piena crisi economica”.  Si tratta dunque di una situazione delicata, con Retailleau che parrebbe avere ben pochi sostenitori in quella che rischia di rivelarsi una guerra contro i mulini a vento.