Juventus e Torino si affronteranno sabato alle 20:45, in quello che è il derby più antico d’Italia. Due squadre, o meglio, due anime che si affrontano non tanto per la gloria calcistica, ma soprattutto per il diritto di incarnare il cuore di una comunità. La Juventus, da un lato, è universale, diceva Giovanni Arpino; il Torino, invece, è un dialetto. E mentre Madama è un esperanto calcistico, il Toro è gergo.
Derby della Mole
Dal dominio granata all’egemonia bianconera: la storia della rivalità tra Juve e Torino
La sfida secolare è tra la Juve degli Agnelli, ma anche degli immigrati siciliani e calabresi, contro il Torino degli impiegati piemontesi, di quelli che - come dice Darwin Pastorin - parlavano dialetto puro. Oggi, chiaramente, tale diversità non è così marcata; tralasciando il fatto che la Juventus è molto (forse, soprattutto) supportata al di fuori del Piemonte, a differenza dei cugini granata.
LEGGI ANCHE
Ciò, però, dal canto del Toro, è grande motivo d’orgoglio. Loro infatti rivendicano le loro profonde radici ed il loro orgoglio cittadino nei confronti di chi, ad esempio, non ha questo tipo di legame. Il riferimento storico sono gli anni ’50, periodo in cui la FIAT accolse diverse persone in cerca di fortuna e che chiaramente, pur non avendo alcuna radice con la città, iniziarono a simpatizzare proprio la Juventus.
Oggi Juventus-Torino si risolve nella maggior parte dei casi con una vittoria della squadra strisciata, dato che negli anni 2000 il Torino ha albergato prevalentemente in una zona intermedia della classifica, riuscendo a piazzarsi nella migliore delle ipotesi in una posizione che garantiva l’accesso all’Europa League. La storia, però, non è sempre stata così.
I primi derby
—Nei primi vent’anni del ‘900, infatti, era il Torino la squadra più forte della città. Ancora oggi i tifosi granata ricordano e rivendicano un pesantissimo 0-8 rifilato nel novembre del 1912. La Juventus soltanto verso gli anni ’30 riuscì a riequilibrare le statistiche, quando la rivalità cominciò ad assumere connotati sempre più accesi, tant’è che fu proprio in occasione di un derby della Mole che ci fu la prima diretta nazionale dall’EIAR, con la voce di Nicolò Carosio, nel 1932. Dopo pochi anni, il Toro riprese il suo dominio nella stracittadina, dato che poteva vantare quella che ancora oggi viene definita una delle squadre più forti e belle della storia dell'Italia calcistica, diventata leggenda sotto il nome di Grande Torino.
Gli anni '40 furono a sfondo granata, ma a seguito della strage di Superga il Torino fece fatica a ricomporre una squadra di campioni. I decenni successivi infatti sono infatti scanditi da una serie di vittorie inanellate dalla Juventus, che conquisterà nel 1958 la prima stella. La sfida tra le due squadre tornò ad essere equilibrata soltanto durante gli anni di piombo, tra la fine degli anni '60 e l'inizio degli '80, quando Torino divenne capitale calcistica d'Italia. I derby di quel periodo, infatti, sono stati - secondo le parole di chi li ha vissuti - memorabili.
Il tremendismo granata
—Negli anni '70 a scrivere pagine di storia del calcio è soprattutto il Torino, che ritorna a vincere lo scudetto per la prima volta dopo la strade di Superga. Ed è proprio per questo che i derby di quell'epoca sono definiti memorabili, perché mettevano difronte due squadre che oltre a combattere per l'orgoglio, si contendevano anche la zona più alta della classifica. Il Toro del 1975-76, però, aveva pochi rivali. Era una squadra formidabile, ed infatti - riprendendo le parole del sopracitato Arpino - si parlava di tremendismo granata. Una squadra composta da ragazzi che scendevano in campo per divertire, uomini portati all'offensiva.
La formazione titolare, nelle vie di Torino, si può ancora ascoltare. Indimenticabile è, ad esempio, il mediano di spinta Patrizio Sala. Il portiere Castellini, che poi ha giocato anche nel Napoli. Ovviamente, Paolo Pulici e Francesco Graziani, conosciuti anche come i gemelli del gol. Poi Eraldo Pecci, Renato Zaccarelli. Insomma, quel Toro poteva contare su una sfilza di campioni. Quelle partite, però, sono parecchio diverse dai derby di oggi, in cui il tatticismo ha rubato la scena al furore agonistico e allo spettacolo.
Juventus-Torino oggi
—Gli anni duemila sono dominati dai bianconeri, che nel 2013 hanno raggiunto anche la terza stella cucita sul petto. Sono davvero poche le sfide vinte dai granata negli ultimi anni. Basti pensare che l'ultima vittoria dei granata risale addirittura al 2015, sono quindi ben 9 anni che la Juve è imbattuta. In questa stagione, però, la squadra di Motta non sembra irresistibile ed infatti anche in classifica è in ritardo rispetto alle altre. Questa potrebbe essere una grande occasione per il Toro di strappare una vittoria in casa di Madama e regalare ai suoi tifosi una gioia che manca da quasi un decennio.
© RIPRODUZIONE RISERVATA