Oltre al disappunto dei tifosi, anche i club della Federazione scandinava prendono posizione contro la tecnologia.
Il calcio in Norvegia è stato scosso negli ultimi tempi da una serie di proteste che hanno come obiettivo il Var. I primi a manifestare il proprio disappunto sono stati i tifosi, col clamoroso episodio del lancio di tortini di pesce durante il match tra Rosenborg e Lillestrøm. A questo curioso e colorito accadimento ne sono seguiti anche altri simili, che hanno indotto la Federazione a interrogarsi sulla questione. Proprio nella giornata di mercoledì 22 gennaio c'è stato un intervento istituzionale piuttosto forte che ha innalzato ulteriormente i toni del dissenso contro lo strumento tecnologico. Ora, la Federazione è chiamata a riflettere attentamente sulla situazione e a pronunciarsi in merito.
VAR e Norvegia, la posizione dei club
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Dopo 4 mesi di consultazioni tra supporter, club e addetti ai lavori, le società si sono riunite per effettuare una votazione. A questa hanno partecipato 32 squadre, le 16 della Eliteserien (la massima Serie) e le 16 della OBOS-ligaen (la seconda). In 19 - la maggioranza dunque - hanno espresso il proprio favore per abolire l'utilizzo della tecnologia. Questo esito potrebbe produrre delle conseguenze notevoli, ma la questione, ovviamente, non è ancora chiusa. La risoluzione adottata col voto dei club, infatti, non può ritenersi strettamente vincolante. La Federazione della Norvegia dovrà prendere in considerazione questo atto per l'abbandono del Var, ma in ogni caso l'ultima parola spetta comunque al massimo organo calcistico.
La sua pronuncia è attesa per il mese di marzo e potrebbe tranquillamente ribaltare l'esito della votazione stessa. In questo caso, l'utilizzo della tecnologia rimarrebbe in vigore senza alterare alcunché. In caso contrario, invece, la Norvegia diventerebbe il primo Paese a fare a meno del Var dalla sua introduzione. Un precedente interessante e al tempo stesso rischioso, che chissà non possa avere un seguito anche in altri campionati.