In Spagna, la Commissione Permanente della Commissione Statale Contro la Violenza, il Razzismo, la Xenofobia e l’Intolleranza nello Sport si è riunita lunedì 27 marzo presso il Consiglio Superiore dello Sport.
In tale riunione è stata proposta, tra le tante, una nuova multa di 3.001 euro al Rayo Vallecano per “carenze nelle misure di controllo degli accessi e della permanenza degli spettatori non impedendo loro l’ingresso e, successivamente, esponendo in tribuna quattro striscioni che non avevano i certificati di essere realizzati con materiali ignifughi nella partita Rayo Vallecano de Madrid-Sevilla CF, svoltasi il 19 febbraio”. A riportare la notizia è Unión Rayo. Non è la prima volta che il terzo club di Madrid per importanza viene sottoposto a questo tipo di richiesta di ammenda.
L’Antiviolenza, inoltre, non specifica il contenuto di questi striscioni sugli spalti, anche se a Vallecas si sono visti chiaramente: “LAS GRADAS”, “UNEN”, “EL RACISMO” e “DIVIDE”. Tradotto: “Gli spalti uniscono, il razzismo divide”. In quella gara di Liga (terminata 1-1, nda) anche i calciatori rayistas hanno portato in campo, prima del match, uno striscione che recitava “Il calcio unisce, il razzismo divide”.
È stato inoltre proposto il divieto di accesso agli impianti sportivi per un periodo di sei mesi “a un individuo che ha cercato di entrare con la forza nella partita Rayo Vallecano-Sevilla CF”.
Al momento il Rayo non si è pronunciato se gli striscioni necessitassero o meno del certificato ignifugo o se lo avessero o meno. Ma al di là di questo, come segnala pasionporelrayo.com, sembra piuttosto strano che la Comisión Estatal Contra la Violencia, el Racismo, la Xenofobia y la Intolerancia en el Deporte voglia lottare contro la violenza, il razzismo, la xenofobia o l’intolleranza multando uno striscione contro il razzismo…
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