derbyderbyderby calcio estero Matic, il gigante serbo: da promessa del Chelsea a colonna dello United
Doppio Ex

Matic, il gigante serbo: da promessa del Chelsea a colonna dello United

Federico Grimaldi
Federico Grimaldi
Una colonna portante per entrambe le squadre: il serbo è stato molto più di un semplice giocatore
00:19 min

Nel cuore di una delle sfide più affascinanti del calcio inglese, Manchester United contro Chelsea, si riflette l’ombra elegante di Nemanja Matic. Doppio ex, doppio cuore. Il gigante serbo ha attraversato il tempo e i colori di entrambi i club con passo silenzioso ma deciso, lasciando impronte profonde nei centri nevralgici di due squadre che hanno fatto la storia recente della Premier League. Al Chelsea è cresciuto, al Manchester United è diventato leader maturo. Sempre al servizio della squadra, mai sotto i riflettori ma sempre al centro del gioco. Oggi, mentre i Red Devils e i Blues tornano a incrociarsi, il nome di Matic è una linea invisibile che unisce il passato e il presente. Un simbolo di equilibrio, dedizione e appartenenza. Perché certe partite vivono anche nei ricordi di chi le ha giocate con onore, su entrambi i fronti.

Matic, il passaggio al Chelsea e il rapporto con Mourinho

—  

Nemanja Maticsbarca a Londra per la prima volta nel 2009, giovane e ancora grezzo, con il fisico da plasmare e il talento da affinare. Il Chelsea lo acquista dal Košice, intravedendo in lui potenzialità che però, in una squadra piena di campioni e ambizioni, fanno fatica a emergere. Dopo appena due presenze, il club decide di cederlo al Benfica, in uno scambio che porta David Luiz a Stamford Bridge. In Portogallo, però, Matic sboccia: cresce tatticamente, prende in mano il centrocampo e si trasforma in un equilibratore silenzioso ma fondamentale. José Mourinho non dimentica quel ragazzo dal passo lungo e dalla testa fredda.

Nel gennaio 2014 lo riporta al Chelsea, fortemente voluto per dare ordine e sostanza al suo centrocampo. Da lì in poi, Matic diventa titolare fisso e uomo chiave del secondo ciclo mourinhiano. Vince la Premier League nel 2015, dominando la mediana accanto a Fabregas e proteggendo la difesa con intelligenza. Non era appariscente, ma era essenziale. In campo faceva il lavoro sporco con eleganza, e fuori non faceva mai rumore. Al Chelsea si afferma come uno dei centrocampisti più affidabili d’Europa, guadagnandosi rispetto dentro e fuori lo spogliatoio.

La consacrazione al Manchester United

—  

Nell’estate del 2017, Nemanja Matic compie un passo che fa rumore: lascia il Chelsea per raggiungere José Mourinho al Manchester United. Il tecnico portoghese lo vuole di nuovo al suo fianco, convinto che nessun altro possa guidare il suo centrocampo con la stessa lucidità e disciplina tattica. Il trasferimento, da un rivale diretto, sorprende molti. Ma al suo arrivo a Old Trafford, Matic dimostra subito perché è stato voluto con tanta insistenza. Al debutto contro il West Ham è dominante, e per mesi tiene le redini della mediana con autorità, coprendo, distribuendo e dando equilibrio a una squadra in cerca d’identità.

Nei suoi cinque anni a Manchester, colleziona oltre 180 presenze, attraversando alti e bassi di un ciclo complicato, fatto di cambi in panchina, pressioni mediatiche e poche soddisfazioni collettive. Nonostante tutto, rimane una figura costante e affidabile, un punto di riferimento per compagni giovani e veterani. Con lo United non vince trofei, ma lascia l’immagine di un professionista esemplare, sempre al servizio della squadra, anche nei momenti più turbolenti. Quando annuncia l’addio nel 2022, lo fa con stile e gratitudine. E in molti, tra tifosi e addetti ai lavori, riconoscono ciò che è sempre stato: un leader silenzioso, un gigante gentile.