La Eastern Conference è entrata nel vivo e dopo quattordici giornate possiamo tirare le prime somme. La squadra da battere in questa stagione sembra essere il Philadephia Union, insieme a Cincinnati e Nashville, rispettivamente con 30, 29 e 27 punti conquistati fino ad oggi. Non ha brillato per il momento l’Inter Miami, con sole sei vittorie strappate su quattordici partite disputate; c’è, però, chi ha iniziato questa stagione nel peggiore dei modi e parliamo, soprattutto, delle due squadre canadesi della Eastern Conference: Toronto Fc e Montréal Impact.
I protagonisti
Mls, Inter Miami-Montréal: riflettori sul figlio d’arte Federico Redondo

La squadra di Insigne e Bernardeschi ha perso due delle ultime tre partite, vincendo soltanto il sentitissimo match contro il Montréal, vinto 1-6 in Québec. Questa goleada ha fatto scivolare la formazione di Marco Donadel all’ultimo posto nel proprio girone, in cui è stata ottenuta una sola vittoria e sono state rimediate ben nove sconfitte. Il Montréal è chiamato, quindi, a rialzare la testa: dopo il pareggio maturato contro Los Angeles l’obiettivo è almeno non perdere contro la squadra di Lionel Messi, reduce da una sola vittoria nelle ultime cinque partite.

I giocatori chiave della sfida
—La nidiata del Barcellona in Florida sta portando ottimi risultati all’Inter Miami, cresciuto sia nei risultati che per quanto riguarda l’appeal negli ultimi anni. Tra tutti i grandi ex Barça, a registrare le migliori statistiche è Lionel Messi: l’argentino in undici partite ha totalizzato otto partecipazioni a reti, somma di sei gol e due assist. È da poco diventato virale il suo ultimo gol su punizione contro il Philadelphia, con cui ha risposto alle provocazioni dei difensori della squadra di casa. Peraltro, Messi ha anche fornito l’assist decisivo nei minuti di recupero a Telasco Sagovia, che ha ripristinato la parità a tempo scaduto.
E se Messi indossa i suoi soliti abiti da protagonista, il suo grande amico Luis Suárez ha deciso di giocare nelle vesti di assistman. L’uruguaiano, infatti, ha segnato soltanto due reti nelle undici partite disputate ma ha confezionato ben sei assist, l’ultimo nel match vinto 4-1 contro New York. Grandi protagonisti in ogni match insieme ai due sudamericani sono Jordi Alba e Sergio Busquets, che operano prevalentemente nella zona nevralgica del campo. Insieme a loro, c’è un calciatore molto promettente che merita un focus a parte: Federico Redondo.
L’argentino occupa la posizione di “Volante”, come direbbero nei paesi ispanofoni. Le sue statistiche non impreziosiscono la narrazione su di lui, ma ai numeri non lasciamo mai il compito di aiutare a disegnare un calciatore. Il figlio d’arte interpreta, infatti, il suo ruolo in maniera totalizzante nonostante la giovane età. Ha un’ottima pulizia tecnica ed una buona lettura degli spazi, abbinato ad una naturale predisposizione a saper dettare i ritmi di gioco. Con dei veterani in campo questo compito non lo svolge facilmente, ma Redondo si sta ritagliando sempre più spazio tra le gerarchia della formazione di Javier Mascherano; proprio El Jefecito, tra l’altro, ha dato fiducia a Redondo con la maglia della rappresentativa argentina di calcio, convocandolo per il Mondiale Under 20 disputato in casa nel maggio 2023.

Quando si parla di enfant prodige è giusto suggerire calma e pazienza, d’altronde una carriera media si dipana in circa vent’anni, in cui si possono trovare sia allenatori in grado di valorizzare il talento ma anche di comprenderti a fondo. Si possono anche compiere scelte giuste o sbagliate. Insomma, Redondo sta ancora affilando gli artigli e non ci sentiamo di emanare sentenze nette, consigliamo, piuttosto, di ammirarlo giocare, focalizzando l’attenzione sulla maniera in cui il giovane centrocampista argentino addomestica, tratta e gestisce la sfera.
Tra le fila del Montréal, invece, ancora nessuno è riuscito a differenziarsi significativamente rispetto agli altri, in un clima generale che comunque non valorizza alcun calciatore. Pertanto, l’unica menzione che possiamo fare ricade sul numero 9 Prince Owusu, protagonista della sfida pareggiata contro Los Angeles. Il centravanti tedesco è uno dei giocatori cardine della squadra e difficilmente viene sostituito per il suo prezioso aiuto in attacco e in difesa. Il ventottenne, che ha giocato anche nella Germania Under 19, ha partecipato a sei reti in quindici partite in questo inizio di stagione. Statistiche senz’altro positive se si tiene conto che sono solo 10 le reti siglate dal Montréal da inizio stagione. Tant’è che che potremmo definirlo il vero trascinatore della formazione di Donadel.

Voglia di riscatto
—La Major League Soccer, ad ogni modo, è iniziato da troppo poco tempo per parlare già con tanta sicurezza. La stagione è lunga e si possono senz’altro ribaltare le aspettative e invertire i trend di risultati negativi. Qualora il Montréal riuscisse a strappare nuovamente punti alla formazione di Mascherano, potrebbe essere sicuramente un altro mattone importante per guadagnare fiducia e consapevolezza, verso una stagione più positiva rispetto a quanto visto fino ad oggi.
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