derbyderbyderby calcio estero Mondiali 2026, Trump minaccia di cambiare le città ospitanti: “Alcune gestite da pazzi. Garantiremo sicurezza”

La polemica

Mondiali 2026, Trump minaccia di cambiare le città ospitanti: “Alcune gestite da pazzi. Garantiremo sicurezza”

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Los Angeles, San Francisco e Seattle nel mirino del "Tycoon"
Danilo Loda
Danilo Loda

Donald Trump torna a far discutere e lo fa a proposito dei Mondiali 2026, che si terranno tra Stati Uniti, Canada e Messico dall’11 giugno al 19 luglio. Giovedì, in un incontro con i giornalisti nello Studio Ovale, il presidente USA ha dichiarato che la sicurezza dei partecipanti e degli spettatori non sarebbe garantita in alcune città americane, soprattutto quelle amministrate da avversari politici.

“Ci assicureremo che le città siano al sicuro”, ha detto Trump, citato dal New York Times. “Sono gestite da pazzi di sinistra che non sanno quello che fanno. Se dovessi ritenere che non lo siano, sposteremo le partite in altre città”.

Mondiali 2026 e i dubbi sulla sicurezza di Trump

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Il presidente USA ha sottolineato che il tema non riguarda solo i Mondiali, ma anche i Giochi Olimpici di Los Angeles del 2028. “Se pensiamo che una città sarà, anche solo un po’, pericolosa, non lasceremo che i giochi si svolgano lì. Li sposteremo”, ha ribadito.

Trump ha citato come esempio Chicago, criticando le statistiche sulla criminalità, nonostante la città non sia inclusa tra le 11 sedi statunitensi designate dalla FIFA per ospitare i Mondiali.

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Le città coinvolte negli Stati Uniti includono grandi roccaforti democratiche come Los Angeles, Seattle e San Francisco. Solo a Los Angeles sono previste otto partite, mentre Seattle e San Francisco ne ospiteranno sei ciascuna.

Guardia Nazionale e tensioni politiche

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Proprio Los Angeles, insieme ad altre metropoli a guida democratica, è stata di recente teatro di tensioni tra Casa Bianca e autorità locali. L’amministrazione Trump ha dispiegato la Guardia Nazionale per mantenere l’ordine, nonostante l’opposizione dei governi cittadini.

Trump ha inoltre annunciato di essersi nominato capo della task force della Casa Bianca per la Coppa del Mondo, confermando così la volontà di esercitare un controllo diretto sull’organizzazione. Una decisione che ribadisce il carattere politico della sua posizione in vista del torneo.

Il ruolo della FIFA

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Finora la FIFA, guidata da Gianni Infantino, ha mostrato pieno sostegno all’organizzazione statunitense. Tuttavia, le parole di Trump potrebbero aprire a nuove discussioni con la federazione internazionale, che difende il principio di autonomia delle città ospitanti e la stabilità della pianificazione.

Infantino

Per il momento, nessuna partita è stata ufficialmente messa in discussione. Ma le dichiarazioni del presidente aprono un fronte di incertezza su un evento che, con 48 squadre partecipanti e milioni di spettatori attesi, rappresenta la manifestazione sportiva più grande della storia del calcio.