BOTTA PESANTE IN OTTICA SALVEZZA

Premier, 4 punti di penalizzazione al Nottingham Forest: violato Financial Fair Play

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La società inglese ha violato la regola che impone a ogni club di avere un passivo complessivo negli ultimi tre anni inferiore ai 105 milioni di sterline. Con questa sanzione, i "Tricky Trees" scivolano al terzultimo posto con 21 punti
Davide Capano
Davide Capano Redattore 

Dopo l’Everton, penalizzato di 10 punti ridotti poi a sei, anche il Nottingham Forest viene punito dalla Premier League per aver violato le regole del Financial Fair Play in vigore nel massimo campionato inglese. A riportarlo è Calcio e Finanza.

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La società del magnate greco Evangelos Marinakis, proprietario anche dell’Olympiakos e accostato nei mesi anche al Monza come nuovo proprietario, è stata sanzionata con una penalizzazione di quattro punti per aver violato la regola che impone a ogni club di avere un passivo complessivo negli ultimi tre anni, terminato nella stagione 22/23, inferiore ai 105 milioni di sterline (al cambio attuale, 122,7 milioni di euro). Il club ha 14 giorni per presentare il ricorso contro la decisione. Con l’appello che sarà discusso il prossimo 24 maggio, come già comunicato dalla Premier League per qualsiasi richiesta di ricorso che sarà presentata. Il campionato inglese termina, invece, il 19 maggio.

Con questa penalizzazione, il Nottingham Forest scivola al terzultimo posto con 21 punti, dietro al Luton Town che ne ha 22, in piena zona retrocessione.

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Il Nottingham Forest ha commentato il -4 attraverso una nota ufficiale: "Il club è estremamente deluso dalla decisione della Commissione di imporre al club una sanzione di quattro punti, da applicare con effetto immediato. Nonostante questo, ringraziamo la commissione per aver accettato di affrontare la questione in tempi rapidi. Il club ritiene fondamentale per l'integrità del campionato che le accuse vengano risolte nella stagione in cui vengono pronunciate. Siamo rimasti estremamente sconcertati dal tono e dal contenuto delle osservazioni presentate dalla Premier League alla Commissione. Dopo mesi di impegno con la Premier League e una cooperazione eccezionale, questo è stato inaspettato e ha danneggiato la fiducia che avevamo nella Premier League. Il fatto che la Premier League abbia cercato una sanzione di otto punti come punto di partenza era del tutto sproporzionato rispetto ai nove punti che le proprie regole prescrivono per l’insolvenza. Siamo anche rimasti sorpresi dal fatto che la Premier League non abbia preso in considerazione le particolari circostanze del club e le attenuanti. In caso questo approccio fosse seguito dalle future commissioni giudicanti, sarebbe estremamente difficile, se non impossibile, competere per le società neopromosse senza pagamenti a paracadute, tema che minerebbe così l'integrità della Premier League. Anche dopo aver rispettato la scadenza per il report PSR, il club ha comunque adottato misure a garanzie che Brennan Johnson fosse ceduto prima della fine della finestra dei trasferimenti, chiara dimostrazione del nostro rispetto e sostegno. La decisione presa solleva questioni che fanno preoccupare le società che aspirano alla Premier. Il mercato dei trasferimenti dei giocatori è un ambiente commerciale altamente specializzato che non può essere paragonato alla vendita di normali prodotti e servizi. Ci saranno occasioni in cui un trasferimento non potrà essere completato nella prima metà della sessione, questo però non deve essere motivo per una condanna. E che questo non venga riconosciuto dalla Commissione o dalla Premier League dovrebbe essere motivo di estrema preoccupazione per tutti gli appassionati. Una preoccupazione più ampia è l'effetto di disturbo che questa decisione avrà sul funzionamento del modello di scambio dei giocatori, l'unico tramite cui i club fuori dalla cerchia ristretta di quelli d'élite in Premier possono realisticamente avanzare nella piramide. La logica della Commissione è che i club dovrebbero investire solo dopo aver realizzato un profitto sullo sviluppo dei propri giocatori. Questo ragionamento distrugge la mobilità nella piramide calcistica e l’effetto della decisione sarà quello di ridurre drasticamente lo spazio di manovra per tutti questi club, portando alla stagnazione. Riteniamo che gli elevati livelli di cooperazione dimostrati dal club non siano stati ricambiati dalla Premier League".

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