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PSG, il duro lavoro paga: un Triplete nato da mosse azzeccate

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Gruppo, autostima e grinta: così Luis Enrique ha costruito una squadra dominatrice fatta di giovani che sembrano veterani
Mattia Celio
Mattia Celio Redattore 

Il PSG è l'assoluto protagonista del momento. La squadra di LuisEnrique, grazie al roboante 5-0 sull'Inter, ha messo in bacheca la prima Champions League della propria storia. E non solo, grazie alla vittoria della "coppa dalle grandi orecchie" i parigini hanno completato uno storico Triplete: Campionato, Coppa di Francia e, appunto, Champions League. Una bacheca che ha ancora molto spazio, e tutte le carte in regola, per altri trofei.

Nasser Al Khelaifi, presidente Psg

PSG, finalmente la Champions League: un obiettivo atteso da 14 anni

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Il PSG è riuscito a portare in bacheca la sua prima Champions League. Il prestigioso trofeo tanto voluto da Nasser Al-Khelaïfi arriva sotto la Torre Eiffel dopo un'attesa di ben 14 anni. La coppa dalle grandi orecchie diventa, così, il completamento di un progetto iniziano nell'estate del 2011, quando lo sceicco proprietario del fondo sovrano Qatar Investment Authority acquistò un PSG proveniente da stagioni terminate a metà classifica. L'arrivo di allenatori e giocatori di alto livello (Ancelotti, Blanc, Ibrahimovic, Lavezzi....) ha portato buoni risultati in casa parigina, tuttavia mancava ancora quel pizzico di grinta in più per vincere anche in Europa.

Una grinta che sembrava non arrivare, neanche nella stagione del PSG delle stelle. Il tridente stellare Neymar, Mbappé e Messi aveva fatto sognare i tifosi rossoblù che, anzi, erano ormai certi che la conquista della Champions League era ormai a portata di mano. Eppure, anche quel progetto (forse il migliore fino a quella stagione) sparì nella polvere con conseguente addio del brasiliano e dell'ex Barcellona. La parola sulla bocca di ogni parigini ormai era "è finita", "se non ci sono riusciti loro chi altro può farlo?". Quella grande delusione, alla fine, si è trasformata nell'arma per, prima di tutto, capire cosa mancava per un progetto vincente.

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Luis Enrique-Campos: coppia d'oro di un progetto finalmente trionfale

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"Senza Mbappé saremo più forti". Diceva Luis Enrique il giorno dell'addio del miglior bomber della storia del PSG. Parole che all'inizio hanno fatto ridere milioni di amanti del calcio. Eppure alla fine ha avuto ragione. L'ex allenatore della Roma, con il suo inseparabile amico Luis Campos, ha capito che, per vincere, non bisognava spendere milioni di euro per comprare fenomeni se non si aveva prima un progetto decente. La sua filosofia e le sue parole di incoraggiamento sono subito entrate nella testa dei giocatori, dando loro quell'autostimo che ultimamente era venuta meno. L'addio di Mbappé è stato il prima passo per creare un gruppo dove il collettivo viene prima di tutto.

Non ci sono fenomeni in squadra? Nessun problema. Il PSG può adesso puntare su una squadra giovanissima e piena di entusiasmo, dove chiunque viene coinvolto in partita, che sia per 90 minuti o neanche 5, dà sempre il massimo senza mai risparmiarsi. Tutti corrono nella stessa direzione. Una squadra di giovani che ha chiuso la questione Ligue1 con un mese di anticipo, che non ha lasciato agli avversari neanche le briciole in Coppa di Francia e che ora ha dato una lezione al calcio europeo. Chi si è trovato di fronte non ha potuto fare altro che scansarsi senza opporre resistenza.

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Quello che una volta era un'accozzaglia di straordinari campioni senza amalgama si è trasformato in un gruppo unito e compatto, sorretto da senatori come Marquinhos, Hakimi e Donnarumma. Il tutto impreziosito anche dalla nuova vita della stella Ousmane Dembélé che da quel fantasma del Barcellona si è trasformato in un leader letale e carismatico. La sterzata definitiva è arrivata poi a gennaio con l'investimento per l'ex cuore napoletano Khvicha Kvaratskhelia, tassello mancante per completare un puzzle praticamente perfetto. L'innesto del georgiano si è rivelato un'autentica ciliegina su una torta. Il PSG adesso è una vera squadra con un futuro ancora tutto da scrivere.