I RICORDI DELL'EX BOMBER ITALIANO

Rangers, Marco Negri: “Pelle d’oca nel derby, i difensori picchiavano, oggi il calcio è cambiato…”

Rangers, Marco Negri: “Pelle d’oca nel derby, i difensori picchiavano, oggi il calcio è cambiato…” - immagine 1
Parla l’ex attaccante dei Rangers Glasgow, di Perugia, Livorno, Cagliari, Bologna, Vicenza, Cosenza, Ternana, Udinese e Novara

Davide Capano

Marco Negri, bomber italiano dei Rangers di Glasgow dal 1997 al 1999, si è raccontato sulle pagine de “Il Foglio Sportivo”. L’attaccante fece in Scozia 23 reti nelle prime 10 gare in Scozia, meglio addirittura di Haaland oggi al City (15 centri nei primi 10 match con Guardiola).

Rangers, Marco Negri: “Pelle d’oca nel derby, i difensori picchiavano, oggi il calcio è cambiato…”- immagine 2

Mandatory Credit: Clive Brunskill/Allsport

“Sono contrario ai paragoni, quando ci sono ere in mezzo – spiega il 52enne a Emmanuele Michela –. Oggi questo sport è diverso rispetto agli anni Novanta: regole, modo di giocare, strategie, allenamenti… Il professionismo ha portato ad una cura del dettaglio imparagonabile. Tutto ciò fa rivalutare i numeri fatti da me. Saranno anche campionati diversi ma il calcio ha sempre una regola semplice: la palla va cacciata dentro, la cosa più difficile da fare”.

Rangers, Marco Negri: “Pelle d’oca nel derby, i difensori picchiavano, oggi il calcio è cambiato…”- immagine 3

Mandatory Credit: Ross Kinnaird /Allsport

Negri ricorda non senza rimpianti la prima stagione ad Ibrox, 37 gol in 40 partite. “Fu un campionato pazzesco: partii fortissimo, poi a inizio gennaio durante una partita a squash con Sergio Porrini presi una pallina sull’occhio che mi mise ko. Per due mesi e mezzo rimasi senza vedere il campo, fu un periodo terribile”. Inoltre aggiunge sull’adattamento al campionato scozzese (c’erano anche Lorenzo Amoruso, Gattuso e Sergio Porrini): “Ebbi la fortuna e la bravura di entrare subito in sintonia con la squadra, e di adattarmi allo stile di gioco britannico. I difensori picchiavano: Play on, dicevano gli arbitri. Già dai primi match capì che questa doveva diventare la mia risorsa: trovare il giusto contromovimento per sfruttare i loro buchi difensivi”.

Rangers, Marco Negri: “Pelle d’oca nel derby, i difensori picchiavano, oggi il calcio è cambiato…”- immagine 4

L’ex giocatore dei Gers, di Perugia, Livorno, Cagliari, Bologna, Vicenza, Cosenza, Ternana, Udinese e Novara rammenta anche della cinquina al Dundee United a fine agosto 1997, ma non solo: “Fu la partita perfetta per me, e il terzo gol fu pazzesco: doppio sombrero a un difensore e pallonetto al portiere. C’è un’altra rete cui sono molto legato, quello che siglai al Celtic, nell’Old Firm, uno dei derby più caldi al mondo. Sbloccai il risultato davanti a 50mila tifosi, in trasferta. Pelle d’oca. Ancora oggi incrocio supporters dei Rangers che quel giorno erano allo stadio e mi ringraziano”.

Rangers, Marco Negri: “Pelle d’oca nel derby, i difensori picchiavano, oggi il calcio è cambiato…”- immagine 5

Mandatory Credit: Allsport UK

Negri parla di Porrini e di quella “pallina” scherzandoci su (“Sergio ha le mani peggio dei piedi”) e poi svela: “Ero in una bolla che scoppiò. Fu dura d’accettare: rientrai in campo per le ultime 7 gare ma feci ‘solo’ 3 gol. Peccato, ancora oggi spesso mi chiedo dove sarei potuto arrivare”.

Rangers, Marco Negri: “Pelle d’oca nel derby, i difensori picchiavano, oggi il calcio è cambiato…”- immagine 6

Infine Marco ricorda l’amico e collega Paul Gascoigne e il primo incontro con lui: “Gazza è stato il compagno più forte che ho avuto, e lo reputo il miglior centrocampista dopo Crujff prima del 2000. Il primo incontro? Ritiro in hotel, sera prima della partita: io scendo in ristorante vestito bene, lui arriva direttamente dalla camera in mutande e canottiera. Prende dei sandwich dal buffet, se li mette nelle mutande e risale. Noi italiani ci guardiamo… Il giorno dopo giocò un match straordinario”. E ancora: “Durante una pausa della stagione ci aveva invitato a New York: ci mandò a prendere all’aeroporto in limousine e ci portò a mangiare al ristorante. Lì ci raccontò che il giorno prima aveva offerto la cena a una donna senza tetto, incontrata per caso in strada”.

 

tutte le notizie di