Rangers e Perugia, Marco Negri: “Grazie a Gascoigne ero andato a vedere gli Oasis, poi il maledetto squash…”

“Ai Rangers avevo in squadra sia Laudrup che Gascoigne. Chi mi passava meglio la palla? Io aspettavo, poi qualche cioccolatino arrivava. Gascoigne il centrocampista più moderno più completo dell’era moderna dopo Cruijff, grazie a lui sono pure andato a un concerto degli Oasis, erano molti amici”. Lo ha svelato il quasi 50enne Marco Negri, ex attaccante dei Gers, di Perugia, Livorno, Cagliari, Bologna, Vicenza, Cosenza, Ternana, Udinese e Novara, oggi allenatore, in una diretta Instagram con Sottoporta.

“In Scozia faccio 23 gol nelle prime 10 partite – ha raccontato il milanese –, faccio gol a tutte le squadre del campionato, un record, come aver segnato 5 gol in una partita. Eravamo in testa, io ero prima nella classifica della Scarpa d’oro, si parlava pure di Nazionale ma quel maledetto infortunio con la palla da squash ha fatto svanire tutti i miei sogni, adesso non ci penso più ma allora fu una vera batosta”.

“L’atmosfera di Ibrox era fenomenale – ha continuato –. Quando ancora non c’erano tantissime regole televisive, la squadra avversaria ci aspettava fuori mentre noi uscivamo correndo nel tunnel, tra i rumori dei tacchetti nel cemento e poi le note di ‘Simply The Best’ di Tina Turner, l’inno ufficiale del club. Ci sentivamo dei gladiatori”.

Marco Negri è stato il terzo calciatore italiano in grado di conquistare la palma di capocannoniere in un campionato straniero, nella Scottish Premier Division 1997-1998. In quella stagione ai Rangers Glasgow giocava anche Rino Gattuso.

Non è mancato nemmeno un passaggio sull’esperienza col Perugia: “Nell’anno di Serie A incontravo in difesa quasi ogni settimana Cannavaro, Thuram, Nesta, Montero, Costacurta, oltre ai migliori portieri del mondo. Ho fatto 15 gol ma ho anche acceso 15 ceri…”.