Oltre il campo: come la rivalità tra Feyenoord e Ajax riflette le fratture dell’Olanda
I calciatori dell'Ajax esultano (Foto di Dean Mouhtaropoulos/Getty Images)
Amsterdam e Rotterdam sono due città molto diverse tra loro. Queste differenze non potevano non confluire nel rettangolo verde.
Lorenzo Maria Napolitano
Domani andrà in scena una delle partite più sentite d'Olanda, che mette difronte le due squadre più vincenti della nazione. Questa rivalità affonda le sue radici nello storico dualismo tra la città di Amsterdam e quella di Rotterdam, ma ad inasprire i rapporti ci hanno pensato i tifosi, gli eventi, le partite, perfino l'influenza inglese degli hooligans. Andiamo, quindi, a scoprire la genesi di De Klassieker, la sfida eterna tra Ajax-Feyenoord.
L'origine della rivalità: motivi storici e culturali
—
Una delle principali ragioni per cui i tifosi dell'Ajax e quelli del Feyenoord non vanno particolarmente d'accordo, riguarda un fattore storico e identitario che mette in antitesi lo stile di vita di Amsterdam e quello di Rotterdam. Si suol dire, infatti, che il pragmatismo appartiene ai lavoratori di Rotterdam, mentre gli abitanti di Amsterdam sono dediti maggiormente alla creatività. La capitale, tra l'altro, è una vivace meta turistica nota per i suoi vizi e la sua arte, mentre Rotterdam, con il suo porto (il più grande d'Europa), è sostanza che si fonda sullo spirito marinaio. Potremmo anche dire che troviamo da un lato la borghesia, e dall'altro la classe operaia.
Anche per questo, in Olanda, si dice che i soldi vengono guadagnati a Rotterdam, divisi a Den Haag e sperperati ad Amsterdam. In realtà, più che un detto comune, è un pensiero che fu esternato dallo scrittore Jules Deelder, che ha così voluto evidenziare un particolare tratto dei rapporti tra le città. Ma non s'esaurisce in un discorso prettamente economico la storia della rivalità tra le due città più conosciute dei Paesi Bassi: bisogna, infatti, anche sottolineare un aspetto politico.
Giovane tifoso olandese durante un match di Nations League contro la Germania. (Foto di Lars Baron/Getty Images)
La città di Rotterdam è storicamente di destra e i tifosi del Feyenoord non perdono l'occasione di inneggiare al nazismo, nonostante la città portuale sia stata distrutta proprio durante l'invasione tedesca. Amsterdam, invece, ha una forte connotazione ebraica. Se i tifosi del Feyenoord si rendono protagonisti di episodi macchiati di antisemitismo - come bruciare bandiere israeliane o inneggiare alle camere a gas - , la stella di David appare fieramente nelle bandiere dei tifosi dell'Ajax.
La rivalità si inasprisce: le leggende legate al campo da gioco
—
Se abbiamo parlato dei tratti distintivi delle due città, di certo sarebbe sbagliato non menzionare i significativi eventi calcistici che hanno contribuito a inasprire la rivalità tra Ajax e Feyenoord. Con tutte le diversità di cui abbiamo ampiamente scritto, le prime sfide tra i due club, intorno agli anni '20, erano sentitissime. Secondo una leggenda locale, la prima partita terminò con il risultato di 3-2 in favore della squadra di Amsterdam, ma il terzo gol sarebbe dovuto essere annullato. L'allora direttore di gara, però, convalidò la rete, provocando proteste incessanti da parte dei giocatori del Feyenoord, che addirittura riuscirono a non far ufficializzare mai il risultato.
E, tra l'altro, intorno agli anni '60, pare ci siano stati screzi all'interno dello spogliatoio proprio tra i due blocchi di giocatori del Feyenoord e dell'Ajax. Ciò ben presto travalicò i confini dello spogliatoio e raggiunse le mura cittadine, e convinse ancora di più i tifosi che la rivalità tra i due mondi fosse più che legittima, tant'è che aveva ormai animato anche i cuori e le menti dei calciatori stessi. Ciò portò ad un vero e proprio boicottaggio da parte dei giocatori di Rotterdam, che iniziarono a non rispondere più alle convocazioni in nazionale.
L'influenza inglese degli hooligans e gli episodi di violenza tra le tifoserie
—
L'influenza inglese hooligans, verso la metà degli anni '70, è arrivata anche in Olanda. Il tifoso, secondo questo stile di "vita" deve battersi per difendere i colori che gli appartengono. Si iniziarono a creare, quindi, gruppi molto violenti tra le due tifoserie, che nel corso della storia hanno dato vita a vere proprio battaglie, in cui il calcio, però, non c'entra davvero niente. Nel 1997 si registra un tristissimo episodio in cui è un tifoso dell'Ajax a perdere la vita in un violento scontro passato alla storia come la Battaglia di Beverwijk. Ancora oggi nei cori dei tifosi del Feyenoord si inneggia con orgoglio a questo triste evento, in cui Carlo Picornie fu ucciso con un lucchetto di una bicicletta. Questo del 1997, però, non è l'ultimo caso del genere. Nel 2005 c'è stato un altro scontro altrettanto violento nei pressi dello stadio De Kuip, al termine di una sfida che fu vinta dall'Ajax.
La sfida di domani, Farioli contro Priske
—
Se il filo conduttore di questo racconto è l'identità, possiamo finalmente declinare questo concetto anche in chiave calcistica. Perché se i tifosi dell'Ajax predicano un bel gioco ricco di dribbling, spunti, azioni personali e tanto spettacolo, a Rotterdam si vuole soltanto che i giocatori scendano in campo con occhi iniettati di sangue, il resto non conta. E gli allenatori delle due squadre, rispecchiano tutto questo. Farioli è cresciuto sotto l'ala di Roberto de Zerbi ed il suo credo è fortemente basato sull'identità di una squadra. L'Ajax, in buona sostanza, non può deludere i suoi tifosi, dev'essere propositivo. Brian Priske, invece, preferisce puntare sull'intensità e la velocità,
Con il PSV che continua a conquistare punti, è difficile parlare di sfida che determinerà significativamente le sorti del campionato olandese. Piuttosto, chi uscirà vincitore dall'incontro, potrebbe vedersi affibbiato fino alla fine del campionato l'appellativo di anti-PSV, in cerca del back to back.