LA FINALE

Tottenham-Manchester United è Postecoglu vs Amorim: l’angolo tattico della finale

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Tottenham-Manchester United è Postecoglu vs Amorim: due filosofie diverse che in campionato non hanno funzionato ma in Europa League si.
Gennaro Dimonte
Gennaro Dimonte

Due filosofie, quelle di Ange Postecoglu e Ruben Amorim, che non hanno portato i frutti sperati in campionato ma rischiano di essere vincenti in Europa. La finale di Europa League tra Tottenham e Manchester United allo stadio San Mames di Bilbao è forse tra le più strane di sempre per la stagione che i due club hanno trascorso. Alle ore 21 andrà in scena una partita che mette in palio un trofeo e una prossima partecipazione alla Champions League. Quale migliore premio per due squadre che chiuderanno la  Premier League a ridosso delle squadre retrocesse?

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Tottenham, il 4-3-3 di Postecoglu che ha dato solidità in Europa League

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Spiegare la stagione del Tottenham è una delle imprese più ardue che si possa fare. L'attuale diciassettesimo posto in Premier League a una giornata dalla fine direbbe che il 4-3-3 messo in atto da Ange Postecoglu non sia efficace. C'è da dire però che gli Spurs hanno avuto a che fare con una miriade di infortuni che sicuramente hanno compromesso il cammino in campionato.

Il modulo messo in atto dall'allenatore greco con passaporto australiano avrebbe dovuto dare quel pizzico in più di imprevedibilità in attacco e mettere in risalto le qualità dei giocatori in rosa. Ne è venuta fuori invece un'incredibile solidità difensiva nei match decisivi di Europa League. Dagli ottavi di finale in poi, il club londinese ha subito solo 4 reti, tenendo a bada squadre dal grande potenziale offensivo come l'Eintracht Francoforte. Solanke e Johnson le liete sorprese di questo finale di stagione ad accompagnare un Maddison che sarà il grande assente di questo match.

Occhi della difesa dei Red Devils che a questo punto saranno puntati su Son, vero spauracchio di questa sfida e arma in più per Postecoglu. Da non sottovalutare la spinta dei due terzini Udogie e Porro, spesso impiegati anche in posizione avanzata.

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Manchester United, Ruben Amorim e un 3-4-2-1 rischioso

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Giocare con un modulo a tre non è sempre sinonimo di solidità e robustezza in difesa, lo insegna il Manchester United. Al netto dell'ennesima stagione disastrosa in campionato, il cammino dei ragazzi allenati da Ruben Amorim in Europa League è stato tutt'altro che semplice. Il manifesto dell'annata dei Red Devils è il doppio confronto contro il Lione che ha poi portato il club in semifinale di Europa League.

A fronte di un attacco molto imponente, con Bruno Fernandes e Garnacho a supporto di Hojlund, la mediana e i braccetti difensivi spesso hanno lasciato praterie per gli avversari. Le sei reti subite contro i francesi e l'incredibile qualificazione acciuffata in sei minuti dopo i tempi supplementari sul 2-4 è la chiara dimostrazione di come i due reparti siano scollegati. C'è da dire però che contro l'Athletic Bilbao poi sono arrivati uno 0-3 e un 4-1 che hanno portato il club in finale.

Allenatore portoghese che ha quindi saputo dare una chiave diversa contro i baschi dopo aver rischiato una clamorosa eliminazione in superiorità numerica nel turno precedente. Un 3-4-2-1 rischioso quello messo in campo da Amorim ma che potrebbe essere terribilmente efficace in partite a gara secca come questa contro il Tottenham.