È crisi nera per la formazione di Corberan: appena 3 vittorie in tutto il campionato e adesso rischia grosso. Fatale il 7-1 dal Barcellona?
Purtroppo, la stagione del Valencia e della sua storica, magnifica città è stata segnata irrimediabilmente da quel maledetto 29 ottobre 2024, quando 179.4 millimetri di pioggia caddero in una sola ora nella Comunità che porta il suo nome. Una tragedia che avrebbe scosso tutto il mondo, una catastrofe che ha portato via 229 anime (con tre dispersi, ancora, da più di tre mesi) condizionando l'intero territorio di una delle squadre più vincenti de La Liga. Il 7-1 subito dal Barcellona di Flick è solo l'ultimo di una serie di eventi che stanno facendo precipitare i Pipistrelli verso la Segunda Division (dopo ben 38 anni di Primera).
Una rosa tutt'altro che da penultima posizione
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Eppure, la rosa dell'attuale tecnico (dopo l'esonero di Ruben Baraja) Carlos Corberan non sarebbe affatto malvagia. Fra i pali c'è una delle rivelazioni dell'ultimo Europeo, il portiere della Georgia Mamardashvili; in difesa il ventenne, dal valore di 30 milioni, Mosquera, assieme al promettente prodotto del vivaio Gasiorowski, oltre all'esperto capitano Gayà. Il problema, semmai, arriva davanti dove i 7 gol in campionato di Hugo Duro non bastano ad uscire dalla penultima posizione occupata al momento. Sono infatti solo 16 i punti racimolati dal club del miliardario singaporiano Peter Lim, contestato aspramente dopo più di dieci anni di presidenza. In Liga, le vittorie si contano sul palmo di una mano: un 2-0 al Girona da Champions a settembre, un 4-2 al Betis e un altro, più recente, uno a zero alla Real Sociedad. Cosa hanno in comune questi successi? Sono arrivati tutti, esclusivamente al Mestalla, il Calderone che ha visto solo 4 sconfitte, poiché è lontano dalla Comunità che gli uomini di Baraja prima e di Corberan ora non riescono a trovare il sorriso.
Seconda peggior difesa de La Liga
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Le sette reti subite al Montjuïcsono state soltanto un antipasto di un incrocio che si ripeterà fra pochi giorni in Copa del Rey, quando il 6 febbraio il Valencia ospiterà il Barça. Insieme al , che dall'ultima Europa League strappata alla Roma nel 2023 ha trovato solo amare delusioni e mancate qualificazioni nelle competizioni UEFA, è una delle grandi decadute del calcio spagnolo, che adesso rischia il tracollo. La seconda peggior difesa del campionato sta trovando soddisfazioni solo in Coppa, dove ha vinto tutte le gare per approdare ai quarti di finale, dove Corberan cercherà la rivincita su Flick. Le 8 (otto!) La Liga vinte sembrano un lontano ricordo pensando ai giorni nostri, ma i trionfi di Rafa Benitez sono ancora scolpiti nelle menti dei tifosi degli anni Duemila, quando il Valencia otteneva gloria anche in Coppa Uefa.
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Tempi di gloria che non esistono più
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Ma questi non sono più i tempi di David Villa, David Silva e Patrick Kluivert. Ma nemmeno più quelli di Otamendi e Parejo. Il Valencia attuale non ha un leader, è abbandonato a se stesso e nel pieno vortice di una situazione che rischia di precipitare da un momento all'altro, anche in seno alla società. Gli ultras, infatti, accoglierebbero a braccia aperte la vendita di Lim, accusato di aver trascinato nell'oblio un equipo storico e vincente, come il giocattolino nelle mani di un presidente distante, sia geograficamente che ideologicamente. Tuttavia, si sa... sono queste le nuove logiche del calcio moderno. Più accordi commerciali (come quello con l'Adidas, una delle prime iniziative del patron asiatico) e meno gioie "sul campo" per i quasi 50mila che il Mestalla potrebbe accogliere ogni domenica. E intanto, la crisi continua e il disastro extra-campo dell'alluvione rischia di collimare con una stagione da incubo per gli abitanti della Comunidad Valenciana.