Razzismo

Yamal: “Razzismo? Se mi insultano significa che sto facendo bene. Quello che esulta alla fine sono io”

Yamal con la maglia del Barcellona
La stella classe 2007 del Barcellona dimostra maturità quando afferma di non pensare troppo alle offese ricevute dai tifosi avversari, come in occasione dell'ultimo scontro con il Real Madrid
Lorenzo Ciabattini

Lamine Yamal sarà impegnato oggi in campo contro il Benfica per il ritorno degli ottavi di finale di Champions League. L'asso spagnolo classe 2007 incanta però anche fuori dal campo, mostrando una grande maturità in un’intervista concessa a Dazn Spagna, in cui ha ripercorso la sua infanzia e affrontato temi delicati come il razzismo.

Yamal ringrazia la mamma

Yamal: “Razzismo? Se mi insultano significa che sto facendo bene. Quello che esulta alla fine sono io”- immagine 2
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La stella del Barcellona, già fra i massimi protagonisti del calcio europeo, ha voluto rendere omaggio alla mamma per i sacrifici che ha fatto per la sua crescita: “Le sono molto grato perché, nonostante le difficoltà, mi ha fatto vedere il bello. Forse non ho avuto la miglior infanzia del mondo, ma lei si è sempre assicurata che non vedessi nulla di brutto”.

Sugli insulti del Bernabeu

Yamal: “Razzismo? Se mi insultano significa che sto facendo bene. Quello che esulta alla fine sono io”- immagine 3
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Durante l'intervista, Yamal ha anche ricordato gli insulti razzisti ricevuti al Santiago Bernabéu lo scorso 26 ottobre 2024, in occasione della sfida contro il Real Madrid. Un episodio che il giovane ha affrontato con grande lucidità: “Se avessimo perso, forse mi sarei soffermato su quelle parole, ma questa è la vita e io voglio solo godermela. Se i tifosi avversari ti insultano, significa che stai facendo bene. Quando qualcuno ti offende, spesso è perché è stato cresciuto con valori sbagliati. Non bisogna farci caso, io penso che bisogna sempre andare avanti. E alla fine, chi sta in campo e festeggia per il gol sono io”.

Sulla lotta al razzismo nel calcio

 

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L’episodio, tuttavia, non era rimasto impunito. Il Real Madrid, infatti, aveva preso posizione contro gli insulti rivolti a Yamal, annunciando misure disciplinari e legali che hanno poi portato all’arresto di tre persone. Un segnale importante nella lotta al razzismo nel calcio, una piaga da combattere con fermezza e a cui va continuata a dare rilevanza, come successo anche quest'oggi in Italia, con la decisione del Giudice Sportivo di sanzionare con ben 10 giornate di squalificaFranco Vazquez, centrocampista della Cremonese che aveva offeso gravemente il giocatore del Bari, Dorval.