Yamal fa 100 contro l’Inter: il Barcellona ha già il futuro tra le mani
Lamine Yamal @Getty Images
L'andata della semifinale di Champions League contro l'Inter non sarà una partita come le altre per il fenomeno spagnolo
Federico Grimaldi
Contro l’Inter,Lamine Yamal toccherà quota 100 presenze con il Barcellona. Un traguardo impensabile per chiunque alla sua età, ma che per lui, classe 2007, piedi fatati e sguardo già adulto, sembra solo l’inizio. Non ha ancora compiuto 18 anni, ma ha già lasciato un’impronta indelebile nel presente del Barça e nel cuore dei tifosi. Cresciuto in silenzio tra i corridoi de La Masia, ora danza sui campi d’Europa come un veterano, scrivendo la sua leggenda con la leggerezza di chi gioca ancora per amore. Cento partite, eppure il meglio - incredibilmente - deve ancora venire.
LAMINE YAMAL SOBRE LAS CRÍTICAS 🗣️
“Mientras gane no me pueden decir nada, cuando no gane, si”
“A mi edad pocos jugadores han disputado tantos partidos en un club como el Barça y eso es lo que más valoro” 🌟
Con la sfida contro l’Inter, Lamine Yamal raggiungerà le 100 presenze con la maglia del Barcellona. Un traguardo che, detto così, suona normale, se non fosse che Yamal ha appena 17 anni. Il suo impatto sul Barça è stato immediato, quasi mistico. È entrato in punta di piedi, ma con il pallone tra i piedi ha urlato al mondo che il futuro era già arrivato. In un club in cerca di nuova identità, lui ha portato genio, coraggio e freschezza. Dribbla con naturalezza, crea con istinto, gioca come se fosse nato per stare lì. A 17 anni, con 100 partite alle spalle, non è più solo una promessa: è la scintilla che riaccende il sogno blaugrana.
Quando Xavi lo lanciò in prima squadra nell’aprile 2023, Lamine Yamal aveva ancora lo sguardo curioso di un adolescente, ma il controllo del pallone e la lettura del gioco di un veterano. Non fu solo un debutto precoce: fu una dichiarazione di intenti. In quella manciata di minuti contro il Betis, Yamal mostrò di non voler passare per la porta di servizio, ma di essere pronto a prendersi il centro della scena. Da allora, il suo percorso è stato in costante ascesa, senza ansie né timidezze, come se il campo gli appartenesse da sempre.
Quello che colpisce non è solo la tecnica prodigiosa, ma la capacità di leggere il momento, di adattarsi a ogni livello con disarmante naturalezza. È un giocatore che non si limita a brillare: costruisce, ispira, decide. E in un calcio sempre più frenetico, dove i talenti bruciano in fretta, Yamal sembra aver trovato un raro equilibrio tra la leggerezza dell’età e la solidità della visione. Oggi, il Pallone d’Oro non è più un sogno da lontano: è una possibilità reale. Perché ciò che distingue un talento da un predestinato non è solo la qualità, ma il tempismo. E Yamal è sempre arrivato prima.
Gli altri record di Yamal
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A livello individuale, Yamal è già un collezionista precoce di record che appartengono alla leggenda. Il più giovane a debuttare nella Liga con il Barcellona (15 anni e 305 giorni), il più giovane marcatore nella storia del club in campionato, e il più giovane vincitore di un Campionato Europeo con la maglia della Spagna. Ogni sua apparizione sembra riscrivere una statistica, spostare più in là i confini del possibile. A livello di club, il suo palmarès brilla già con una Liga, una Coppa del Re e una Supercoppa di Spagna. Eppure, siamo appena all’inizio.
In questa stagione, il Barça lotta per un altro titolo nazionale e sogna il ritorno sul tetto d’Europa con la Champions League. In tutto questo, Yamal non è una comparsa, ma un protagonista. Non è più un ragazzino che sorprende: è un leader tecnico e simbolico. E allora non è più azzardato inserirlo nella corsa al Pallone d’Oro. Per età, sarebbe un’eccezione. Per talento, è già una realtà. Sarà lui a dettare il ritmo, come fa in campo: con classe, coraggio e quella calma da fuoriclasse che non ha mai avuto bisogno di aspettare il tempo per esplodere.