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Zinedine Zidane aveva costruito la propria fama come regista elegante e determinante: dopo gli inizi al Cannes e il consolidamento al Bordeaux, si trasferì alla Juventus nel 1996, dove vinse i primi grandi trofei europei e nazionali e si impose come uno dei centrocampisti più influenti del panorama internazionale. Nel 2001 la sua carriera prese un ulteriore salto quando il Real Madrid lo acquistò per una cifra record all’epoca; con i blancos raggiunse l’apice tecnico con la vittoria della UEFA Champions League 2002, match in cui segnò un gol destinato alla leggenda. Come allenatore, poi, Zidane riconfermò il proprio valore personale e professionale guidando il Real Madrid a importanti successi internazionali.
Alla Juventus Zidane aveva trovato un contesto tattico e competitivo che lo trasformò in un punto di riferimento: agì come regista offensivo in una squadra costruita per vincere a livello europeo, contribuendo a titoli di campionato e a una reputazione internazionale che lo rese conteso dai grandi club d’Europa. Quel triennio italiano non solo mutò la sua dimensione di giocatore, ma lasciò alla Juventus una traccia di eleganza tecnica e visione di gioco che sarebbe rimasta parte della memoria del club.
Il passaggio al Real Madrid lo proiettò nell’epoca dei Galacticos: la sua permanenza a Madrid culminò con la rete nel finale di Champions del 2002, definita ancor oggi tra le più spettacolari nelle finali continentali, e si tradusse in un posto d’onore nella storia del club. Anni dopo, convertitosi all’attività tecnica, Zidane guidò il Real Madrid a una serie di trionfi internazionali che rafforzarono il suo status di leggenda sia come interprete sia come condottiero.
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