Serie A

Atalanta, la Champions League è la tua dimensione ed è merito di tutti

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Quattro volte in Champions negli ultimi sei anni con una costanza presenza tra le prime quattro per una società cresciuta esponenzialmente
Alessandro Savoldi
Alessandro Savoldi

Con il successo ai danni della Roma, l’Atalanta conquista l’ennesima qualificazione in Champions League. Per i bergamaschi è la quarta in sei anni, con nel mezzo anche la vittoria dell’Europa League. Si tratta della consacrazione di un ciclo, di una squadra che, ormai si può dire con certezza, è diventata una big.

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Atalanta in Champions League, un ciclo che ti ha reso grande

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L’Atalanta è a tutti gli effetti una big. Lo è per qualità, lo è per continuità. Una squadra che, da abitudinaria frequentatrice della bassa classifica, è diventata grande grazie al lavoro di tutti coloro che ne fanno parte. A partire dalla dirigenza, sempre capace di creare rose competitive nonostante le cessioni, passando per l’allenatore, Gasperini, maestro nel creare un ambiente virtuoso. Il tecnico è stato capace in questi nove anni di valorizzare praticamente tutti coloro che sono passati da Bergamo.

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Il dato più impressionante è proprio questo: della rosa 2018/2019, quella della prima qualificazione in Champions League, sono rimasti in quattro. De Roon, Djimsiti, Pasalic e Toloi. Ogni anno l’Atalanta ha cambiato due, tre, quattro titolari, riuscendo comunque a non snaturarsi. Un merito non da poco, di tutti: di chi sceglie i giocatori, di chi li inserisce e dei giocatori stessi, bravi ad adattarsi.

Sulemana e l'impatto delle seconde linee

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Quest’anno, più che in altre stagioni, Gasperini è stato bravo a trovare da tutti il contributo necessario per arrivare nelle prime tre. Un esempio lampante è quello di Sulemana. Sei presenze fino a ieri sera in Serie A, una sola da titolare. Eppure, il ghanese è stato l’autore del gol Champions League. Un marcatore inaspettato, al terzo gol in Serie A, in grado di regalare all’Atalanta un traguardo così importante. Con l’aumentare degli impegni l’allenatore ex Genoa è stato bravo ad aumentare anche il minutaggio delle seconde linee. Se l’Atalanta vorrà, nei prossimi anni, mantenere così alta l’asticella, in un calcio sempre più frenetico, è un aspetto fondamentale.

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Il futuro dell'Atalanta con l'unica cosa che manca

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A proposito di prossimi anni, qual è il futuro dell’Atalanta? Gasperini sembrava intenzionato a lasciare a fine stagione, salvo poi tornare sui suoi passi e annunciare che onorerà il contratto attuale, scadenza 2026. Poi? Per una società che, negli ultimi anni, ha avuto una relazione sostanzialmente simbiotica con il proprio tecnico sarà una vera e propria rivoluzione. Un passaggio complesso, che tante società in passato hanno trovato difficile. Con i giusti uomini e le giuste scelte l’Atalanta è riuscita comunque a crearsi una solidità che difficilmente svanirà con il cambio di allenatore. Gasperini, però, ha ancora un anno per coronare l’ultimo sogno che non ha ancora realizzato, un sogno tricolore.