Negli ultimi giorni, il nome di Hakan Calhanoglu è tornato con forza al centro del dibattito calcistico in Turchia. Il centrocampista dell’Inter, dopo l’arrivo del nuovo tecnico Cristian Chivu, sembra sempre più lontano dal progetto nerazzurro. Secondo voci interne e interpretazioni mediatiche, il nazionale turco avrebbe manifestato la volontà di lasciare Milano e tornare in patria, sognando un approdo al Galatasaray. Ma i giallorossi, al momento, sembrano concentrati su ben altri obiettivi di mercato, in primis il possibile colpo Victor Osimhen.
Intervista
Calhanoglu ESCLUSIVA, Sancar: “È lui a cercare il Galatasaray, non il contrario. Nessun interesse”

A gettare ulteriore benzina sul fuoco è stato un post Instagram dal tono emotivopubblicato da Calhanoglu, che molti in Turchia hanno interpretato come un messaggio d’addio all’Inter e un’apertura concreta verso Istanbul. Tuttavia, nonostante le dichiarazioni attribuite al giocatore e le pressioni dell’entourage, la dirigenza del Galatasaray non sembra convinta del profilo del centrocampista, considerato poco adatto al sistema di gioco veloce e verticale della squadra.
Per fare chiarezza su questa intricata vicenda di mercato, abbiamo intervistato Özgür Sancar, giornalista turco corrispondente per il quotidiano sportivo spagnolo AS e direttore news di Radyospor, una delle voci più autorevoli del giornalismo sportivo turco. Con la sua visione lucida e ben informata, Sancar ci aiuta a capire se il possibile ritorno di Çalhanoğlu in Turchia sia davvero realistico o solo una mossa strategica orchestrata sui media.

Galatasaray pensa a Osimhen, non a Çalhanoğlu: nessuna trattativa con l’Inter
—Il post pubblicato da Hakan Calhanoglu su Instagram sembra portare con sé un messaggio emotivo. Come è stato interpretato in Turchia? I media lo leggono come un addio all’Inter, un ringraziamento ai tifosi o un indizio su un possibile trasferimento?
"Hakan Calhanoglu ha ormai deciso: vuole lasciare l’Inter. Con l’arrivo di Cristian Chivu sulla panchina nerazzurra, il centrocampista turco prevede un ridotto minutaggio e ha individuato nel Galatasaray la sua destinazione ideale. Tuttavia, il club di Istanbul non condivide questo entusiasmo: semplicemente, non ha bisogno di lui".
Considerando il recente messaggio vocale in cui ha dichiarato: “Il Galatasaray mi vuole e io voglio loro”, quanto è forte l’intenzione di Calhanoglu di tornare in Turchia? E come viene percepito questo desiderio dai tifosi e dai media?
"In questo momento, il Galatasaray è concentrato esclusivamente sul trasferimento a titolo definitivo di Victor Osimhen. L’eventuale arrivo di Çalhanoğlu comporterebbe la rinuncia al sogno Osimhen, un rischio che la dirigenza non è disposta a correre. Nonostante la pressione di una parte della tifoseria, desiderosa di nuovi volti, la maggioranza dei sostenitori non vede in Çalhanoğlu un giocatore adatto allo stile di gioco aggressivo e dinamico della squadra. Intorno a lui e al suo entourage si è costruita ad arte un’atmosfera mediatica che vuole far credere a un reale interesse del Galatasaray. Ma si tratta di una strategia comunicativa: la verità è che Calhanoglu ha bisogno del Galatasaray, non il contrario".
In Turchia, i post su Instagram dei calciatori sono spesso visti come strumenti di comunicazione strategica? Si pensa che l’ultimo post di Calhanoglu sia stato pubblicato per influenzare le trattative, la posizione del club o la percezione dei tifosi?
"È evidente che il calciatore sta cercando di influenzare la percezione pubblica, utilizzando sia i social media che i canali tradizionali per avvicinarsi al Galatasaray. Ma da parte della società non è arrivata alcuna apertura".

"Perché Calhanoglu non ha scelto il Galatasaray quando ha lasciato il Milan da svincolato?"
—Qual è stata la reazione emotiva tra i tifosi del Galatasaray al suo post? C’è entusiasmo per un suo possibile ritorno oppure prevale un atteggiamento di attesa e prudenza?
"Sì, esiste una parte di tifosi favorevole al suo arrivo. Ma la maggioranza del pubblico turco non lo considera il profilo ideale. Calhanoglu è un giocatore statico, distante anni luce dalla velocità e dall’intensità richieste nel sistema di gioco giallorosso. A centrocampo, il Galatasaray può contare su elementi molto più dinamici come Lucas Torreira, Mario Lemina e Gabriel Sara. E poi c’è una domanda che molti si pongono: perché Calhanoglu non ha scelto il Galatasaray quando ha lasciato il Milan da svincolato? Tutti conoscono la risposta".
Inte
Considerando il suo messaggio pubblico e l’attività sui social, il Galatasaray è ora in una posizione più forte per negoziare con l’Inter? Oppure questi segnali rischiano di complicare le cose, sia dal punto di vista economico che diplomatico?
"Non risultano trattative concrete tra Galatasaray e Inter. E non ce ne saranno. Le notizie che parlano di un accordo già trovato tra i due club sono prive di fondamento"
Secondo te, c’è un forte elemento emotivo o personale dietro il desiderio di Calhanoglu di tornare in Turchia? Questo viene vissuto più come un “ritorno a casa” che come un normale trasferimento?
"Calhanoglu è nato e cresciuto in Germania. Non ha mai vissuto realmente in Turchia. E un suo ritorno in Bundesliga oggi appare improbabile: nessun club tedesco si è fatto avanti. Se la Nazionale tedesca lo avesse voluto, oggi vestirebbe la maglia della Mannschaft. Ma non è mai stato preso seriamente in considerazione. Lo conferma il fatto che l’ex CT Joachim Löw non lo ha mai convocato. È per questo motivo che ha scelto di rappresentare la Turchia".
Hai seguito da vicino la carriera di Hakan Calhanoglu nel corso degli anni, qual è la tua impressione personale su di lui? È un tipo riservato, un leader, un patriota o cos’altro? Puoi raccontare un aneddoto o una caratteristica che lo definisce?
"Calhanoglu non è mai stato un leader né in campo né fuori. In squadra fatica a creare rapporti sinceri e coesi, e nella Nazionale turca gioca spesso evitando di prendersi responsabilità. In molti ritengono che il suo posto in Nazionale sia dovuto al suo ruolo nell’ingaggio di Vincenzo Montella come CT. Ma il talento vero e il futuro della Turchia si chiamano Arda Güler (Real Madrid) e Kenan Yıldız (Juventus). Sono loro a meritare la leadership tecnica e mediatica, non Calhanoglu".
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