La rivincita

Fiorentina, Conference League stregata: i viola questa volta possono farcela

Fiorentina Conference League
Dopo le due brucianti delusioni in finale, la squadra toscana si ripresenta alle semifinali della terza competizione europea
Alessandro Savoldi

La Fiorentina è da tre edizioni a questa parte una delle protagoniste indiscusse della Conference League. Reduce da due finali nelle ultime due stagioni, la viola cercherà di rompere la maledizione che finora le ha impedito di mettere le mani sulla coppa.

MILLENNIAL VIOLA - Philips Stadion, 10 aprile 2008, UEFA Cup

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— ACF Fiorentina (@acffiorentina) April 29, 2025

Le due finali di Conference League della Fiorentina

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La Conference League è, dalla sua creazione nel 2021, terra di conquista per le squadre italiane. Le due formazioni del bel paese che hanno preso parte al torneo, Roma e Fiorentina, sono riuscite a ritagliarsi il proprio spazio fino alla finale in tutte e tre le edizioni concluse. Destini diversi però sono toccati ai giallorossi e ai viola. Se i capitolini hanno vinto contro il Feyenoord a Tirana il primo trofeo europeo dopo sessant’anni, ai toscani non è andata così bene. Sono infatti arrivate due sconfitte nell’atto finale, la prima per mano del West Ham e la seconda per mano dell’Olympiacos. Due risultati dolorosi, oltreché per l’esito anche per la modalità con la quale sono arrivati. Nel 2023, a Praga, gli hammers sconfissero la Fiorentina con un gol di Bowen al 90’. Nel 2024, ad Atene, i greci passarono addirittura al 116’, a pochi minuti dai rigori, con la rete di El Kaabi. Due beffe atroci per la viola, che in entrambi i casi non aveva certo demeritato.

Fiorentina, Conference League stregata: i viola questa volta possono farcela- immagine 2

L'importanza di Kean: è lui l'uomo in più

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La Conference League resta quindi una sorta di maledizione per la Fiorentina. In questa stagione, però, la squadra di Palladino vuole portare a compimento la missione fallita negli ultimi anni. A favore della Fiorentina c’è la forza di un gruppo profondamente rinnovato nell’ultimo anno, con tanti giocatori che non c’erano nelle due esperienze passate. La differenza più grande la fa soprattutto la presenza di Moise Kean. L’ex Juventus ha reso oltre le aspettative, trascinando sin qui la squadra in semifinale. A segno sia agli ottavi che ai quarti, il classe 2000 dovrà riuscire in quello che ai suoi predecessori era mancato: decidere la semifinale e un’eventuale finale. Tante delle speranze della Fiorentina passano dal proprio bomber.

Kean

La profondità della rosa della Fiorentina

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La Fiorentina arriva alla semifinale di Conference League con il vento in poppa. Dopo un periodo di difficoltà a cavallo di febbraio e marzo, i toscani non hanno mai perso nel mese di aprile. In campionato l’unico vero passo falso è stato il pari al Tardini contro il Parma, in una partita comunque a cavallo delle sfide con il Celje nei quarti di finale di Conference League. La striscia di risultati utili è dovuta sicuramente al ritrovamento di una fiducia che era un po’ venuta meno negli scorsi mesi ma anche a una rosa che, soprattutto a centrocampo, ha grande profondità.

Cataldi, Mandragora, Fagioli e Adli possono tutti essere protagonisti importanti, con Folorunsho che va ad aggiungere duttilità e forze fresche quando subentra dalla panchina. Per una squadra che è ancora in piena lotta Champions in Serie A e il quarto posto che dista solo tre punti, avere così tante alternative è la vera chiave per essere competitivi fino a fine stagione. Palladino e la Fiorentina andranno quindi all’assalto della Conference League. Per staccare il biglietto per Wroclaw, sede della finale, bisognerà prima eliminare il Betis. I Viola hanno tutte le carte in regola per farlo.

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