L’ex centrocampista doppio ex Christian Amoroso analizza il derby tra Fiorentina ed Empoli in programma domani, 27 aprile ore 15:00.
Il legame tra Christian Amoroso e la sfida tra Fiorentina ed Empoli è profondo. Nato a Pisa e cresciuto calcisticamente a Firenze, Amoroso ha vissuto momenti intensi sia con la maglia viola che, in prestito, con quella azzurra, con cui ha conquistato una promozione in Serie A. Ben 209 le presenze collezionate in Serie A da Amoroso, diventato un punto di riferimento del centrocampo viola. Dal settore giovanile alla Primavera, fino alla prima squadra, passando per una parentesi vincente a Empoli. In occasione del derby toscano di domani, sabato 27 aprile ore 15:00, lo abbiamo intervistato per farci raccontare le sue impressioni sul match e sul momento delle due squadre.
Intervista a Christian Amoroso
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Domani si gioca Fiorentina-Empoli, una partita dal peso specifico per entrambe. Che tipo di gara ti aspetti?
“Il derby è sempre una partita particolare. Da tripla, quindi può succedere di tutto. È chiaro che, qualora l’Empoli non riuscisse a fare punti, si complicherebbe di molto la lotta per la salvezza. Per la Fiorentina invece si complicherebbe la possibilità di andare in Europa. Spero sia una bella partita”.
In casa viola mancherà ancora Moise Kean. Quanto può pesare la sua assenza nell’economia della partita?
“L’assenza di Kean pesa eccome. È il centravanti che la Fiorentina non aveva negli scorsi anni. La sua è un’assenza importante anche per il periodo di forma che stava attraversando”.
A metà carriera hai vissuto un’esperienza vincente all’Empoli, conquistando la promozione in Serie A. Oggi i toscani rischiano di tornare in B: che idea ti sei fatto della squadra di Roberto D’Aversa?
“Nel mio primo anno tra i professionisti ho vinto il campionato cadetto con l’Empoli. Quest’anno, dopo una buona partenza, la squadra sta attraversando un momento di difficoltà sotto forma di risultati. Spero che possano fare punti utili per la salvezza, anche perché D’Aversa è un allenatore molto preparato, che riesce a migliorare i singoli giocatori”.
La tua Fiorentina ha sfiorato uno scudetto e centrato una storica qualificazione in Champions League. Dove può arrivare oggi la squadra di Palladino e come valuti il tecnico viola?
“La mia era una Fiorentina piena di campioni, questa è una squadra diversa, nonostante sia secondo me una delle rose più competitive degli ultimi anni. Credo possa arrivare in Europa, ma bisognerebbe lasciare Palladino lavorare un po’ più serenamente”.
La Fiorentina è anche in semifinale di Conference League: credi che quest’anno possa finalmente alzare il trofeo?
“Potrebbe essere l’anno giusto per alzare un trofeo, ma in Europa è un altro calcio”.
Hai condiviso lo spogliatoio con campioni come Batistuta, Rui Costa ed Edmundo: qual è il ricordo più vivo che hai del “trio delle meraviglie”?
“Ricordi ne ho tanti, ma credo che di Batistuta si debba sottolineare la grande professionalità. Nonostante i grossi problemi che aveva alle caviglie, si allenava sempre regolarmente. Sul campo, Batistuta, Rui Costa ed Edmundo formavano un trio eccezionale, in cui c’era tutto: tecnica, corsa, potenza. Hanno fatto grandi cose”.
Se dovessi scegliere un giocatore attuale della Fiorentina o dell’Empoli che ti somiglia per caratteristiche, chi citeresti?
“Credo non ci sia, ad ora, un giocatore con caratteristiche simili alle mie”.
Chiudiamo con la tua esperienza a Bologna, che ha iniziato un ciclo incredibile. Dove possono arrivare i rossoblù e come vedi il futuro di Vincenzo Italiano?
“Il Bologna ormai è da 7-8 anni che lavora bene. Tutti gli anni hanno aggiunto giocatori per raggiungere un obiettivo superiore. Credo che adesso siano all’apice. Italiano è un allenatore preparato, può fare grandi cose”.