Gianluca Luppi ha vestito le maglie di Napoli e Venezia, e la redazione di DerbyDerbyDerby l'ha intervistato in vista del prossimo match, Luppi è stato a Venezia dal 1997 al 2001, quando per quattro stagioni ha ottenuto due promozioni in serie A.
"L'orario è relativo: ad oggi, ogni squadra è abituata a giocare in qualsiasi orario ed in qualsiasi giorno. Il Venezia deve salvarsi, e sta beneficiando di un periodo positivo perché ha fatto buoni risultati nelle ultime settimane; d'altro canto, il Napoli ha ritrovato la vittoria e Conte ha migliorato la sua squadra: sarà una bella partita. Nessuna delle due squadre deve sottovalutare l'altra: la classifica è diversa, ma le motivazioni e la grinta che metteranno in campo sarannouguali". Gianluca Luppi è stato un difensore di lungo corso nel calcio italiano: ha giocato a lungo in massima serie, vestendo maglie prestigiose, quali quelle della Juventus, della Fiorentina e del Bologna. A cavallo della fine degli anni novanta e l'inizio degli anni duemila, Luppi approda al Venezia, dove sale in massima serie dopo circa trent'anni. In seguito, gioca col Napoli per una sola stagione, in cui segna quattro reti.
Gianluca Luppi a DDD: "Sarà una corsa a tre, Napoli favorito, ma l'Atalanta sarà la terza incomoda"
—
Luppi ha giocato col Napoli nel 2001/02, ma è stato anche a Bergamo nella stagione 1995/96, quando è finalista di Coppa Italia contro la Fiorentina: "Il Napoli deve puntare a vincere lo scudetto, penso sia leggermente favorita rispetto ad Atalanta ed Inter perché ha un calendario migliore. L'Atalanta può essere la terza incomoda per questo finale di stagione, senza dimenticarsi dell'Inter che ha una rosa eccezionale".
"Conte, un perfezionista: è fra i migliori allenatori"
—
Quando era alla Juventus, per una sola stagione, ha condiviso lo spogliatoio con Antonio Conte: "Siamo stati un anno soltanto alla Juventus, arrivò ragazzino. Già da piccolo, era un perfezionista, e da adulto si è migliorato sempre di più. Da allenatore sta dimostrando di essere fra i migliori: prende la sua squadra è la rivolta completamente".
Luppi fra Napoli e Venezia: "Il Venezia deve fare punti, il Penzo è un fortino. Il Napoli non deve sottovalutarli"
—
"Il Penzo è il vero fortino della squadra: ci vai in barca, è un contesto unico. Io, lì, ho vinto il campionato dopo trent'anni dalla B, poi serie A, poi di nuovo retrocessi. In panchina c'era Novellino, che avevo avuto anche a Venezia. Sono stato a Napoli l'anno dopo con De Canio: è stata per me una stagione molto positiva, nonostante avessi trentacinque anni.
"Avevamo un buon gruppo, De Canio è stato bravissimo, ma non avevamo una società solida"
—
"Peccato non aver raggiunto la promozione, ma quell'anno cambiarono tre presidenti e c'era un po' di smarrimento... Quell'anno avevo segnato tre gol di seguito: la prima in casa col Bari su rigore, poi a Cosenza, e su punizione col Messina: complessivamente ho fatto quattro reti. Era un buon gruppo, che in mezzo a mille difficoltà avevamo sfiorato la promozione". Luppi parla della sua stagione a Napoli: quell'anno, la squadra azzurra si classificò quinta in serie B, e per un soffio non riuscii ad essere promossa in massima serie. Quell'anno, le squadre che salivano in A erano quattro. Se ci fosse stata una società solida, potevamo vincere benissimo. Peccato esservi rimasto un anno soltanto, mi dissero che dovevano ringiovanire la squadra e andai via". Luppi aveva già vissuto a Napoli da ragazzino: "Mio papà aveva fatto il militare a Napoli, quindi già ci sono stato da piccolo. Da calciatore è stata la mia unica esperienza al sud e mi sono trovato benissimo. Abitavo al Parco Carelli a Posillipo. Era un ambiente veramente bello, peccato esserci rimasto solo una stagione".
"Ho fatto una scelta di vita, alleno vicino casa"
—
Oggi, mister Gianluca Luppi allena in casa: "Ho fatto una scelta di vita, ho deciso di rimanere vicino Crevalcore per godermi i nipoti. Alleno la Virtus Camposano, sono sei anni che sono qui, vicino casa mia: mi diverto ancora ad allenare in promozione. Siamo in lotta per la salvezza, puntiamo ai playout: siamo una squadra giovane ed è loro che voglio allenare".