L'Italia di Rino Gattuso è già sicura di andare ai playoff validi per il Mondiale 2026. L'avversario è ancora in dubbio e la rosa degli azzurri sembra ancora essere alla ricerca delle sue certezze. Le due partite della sosta novembrina potranno essere utili a capire quali saranno i nomi utili per strappare un pass per il continente americano. Tra le candidature si fanno spazio quelle di 3 giocatori in ottica nazionale, ma che per un motivo o per l'altro, non sono mai riusciti a imporsi definitivamente. Scamacca, Ricci e Buongiorno saranno in grado di conquistare un ruolo chiave nella sfida mondiale?
CONVOCAZIONI
Italia, “Ricomincio da tre”: il ritorno in maglia azzurra di Ricci, Buongiorno e Scamacca

Alessandro Buongiorno è il marcatore che serve all'Italia
—Alessandro Buongiorno conta 10 presenze in nazionale. Uno score relativamente basso per un 26enne. In realtà è stato anche convocato durante il fallimentare Europeo 2024, ma non è mai stato impiegato da Spalletti. Da quell'estate, un trasferimento al Napoli per circa 40 milioni di euro, 23 presenze stagionali e uno scudetto vinto. Il centrale di Torino ha avuto due principali problemi nella sua carriera: l'esplosione tarda e gli infortuni. Buongiorno ha trovato continuità solo nella stagione 2022-23 sotto l'ala di Ivan Juric, che lo ha responsabilizzato dandogli la fascia da capitano. Ma è la stagione '23-24 è quella della consacrazione: 29 match e 3 gol, come prestazioni secondo solo a Bastoni e Calafiori.
Tuttavia sono gli infortuni il vero problema del ragazzo. Buongiorno dal 2023 ha saltato 231 giorni e 33 partite. Gli adduttori come tallone d'achille. È un peccato, perché tra i 3 nomi citati, l'ex capitano del Toro è forse quello più necessario alla colonna vertebrale azzurra. Buongiorno è un difensore centrale mancino (altro problema: l'enorme numero di centrali mancini abituati alla difesa a 3), con un grande intuito in marcatura per anticipare le punte avversarie.
Nella sfida individuale con l'attaccante, Buongiorno non perde mai, è molto strutturato fisicamente ma allo stesso tempo è molto elastico e agile negli interventi. Un difensore forte in marcatura come lui non c'è dai tempi della BBC e la sua mancanza nelle ultime sfide si è sentita parecchio. Bastoni è superlativo con i piedi ma fatica di più a contenere gli avversari individualmente, si trova più a suo agio in un sistema di reparto che agisce collettivamente.

Samuele Ricci: resistere alla mediocrità
—Samuele Ricci, esattamente come Buongiorno, ha all'attivo 10 presenze con la nazionale azzurra. A differenze del centralone, è stato incluso nei preconvocati di Euro 24 ma poi è stato tagliato. Classe 2001, il giocatore di Pontedera quest'estate è passato dal Torino al Milan per 25 milioni di euro. Finora una stagione altalenante, con una titolarità raggiunta solo per l'infortunio di Rabiot. Dalla sosta di Ottobre a quella di Novembre: per Ricci 5 partite da titolare con 1 (gran) gol e 1 assist.
Una traiettoria sempre in ascesa quella dell'ex Toro: da Empoli (miglior giovane della B '20-21 e promozione), passando per il Torino e finendo al Milan. Con Buongiorno non condivide solo due stagioni e mezzo di Toro, ma anche l'aver indossato la fascia da capitano nella stagione '24-25 (ceduta proprio dal difensore centrale). Ricci, in ottica nazionale, ha forse pagato l'aver giocato per troppo tempo in una squadra senza ambizioni e senza particolari patemi. Il suo gioco non è stato esaltato dalla gestione Juric, mentre ha sicuramente avuto un buon impatto a inizio stagione con Vanoli (prima del dramma Zapata). Spesso e volentieri gli sono stati preferiti giocatori come Cristante/Locatelli/Frattesi e soprattutto Rovella. Se Barella e Tonali sono chiaramente intoccabili, il terzo posto rimane sempre conteso (in caso di 3-5-2).

Ricci è un centrocampista centrale che può giocare sia da mezz'ala che da vertice basso/play. Possiede un ottimo controllo orientato, una buona conduzione e ha la capacità di gestire con ordine il proprio reparto. Il calciatore del Milan è inoltre molto abile a resistere alla pressione avversaria, permettendo la creazione di spazi e trame offensive. Un'altra peculiarità è il un grande senso di posizionamento del corpo all'interno delle zolle del campo. Il suo apporto può diventare necessario per gestire e organizzare la manovra azzurra, troppo dipendente dal dinamismo dei 2 titolari e a volte troppo sbrigativa nella ricerca della verticalità.
Gianluca Scamacca: tra estro e liminalità
—Gianluca Scamacca è un nome che circola da decenni in orbita azzurra. Una caterva di gol nelle categorie giovanili, fra club e nazionali under. Ma nell'Italia dei grandi, Gianluca ha sempre faticato: 1 solo gol in 20 presenze. Euro 2024 si è concluso con 0 gol all'attivo e tante prestazioni non all'altezza. Scamacca veniva da un'ottima stagione con l'Atalanta: EL vinta e seppur in mezzo a qualche problema fisico, tanta continuità nelle partite giocate (19 gol in 44 presenze). "Se qualcosa può andare male, lo farà", così recita la legge di Murphy. Nel proseguio dell'estate 2024, la punta si rompe il legamento crociato anteriore, saltando tutta la stagione (l'unica presenza che farà, sarà infatti fatale per via di un'ulteriore lesione). Questo evento permetterà poi l'esplosione di Mateo Retegui, "rivale" per il ruolo di centravanti nella nazionale e vero e proprio sostituto di Scamacca nella Dea.
La punta atalantina ha una storia particolare. Nel suo passato c'è un'ambiziosa fuga precoce verso l'Olanda (PSV) e il successivo ritorno in Italia con la maglia del Sassuolo. Dopo vari prestiti, tra fallimenti (Cremonese e Pec Zwolle) e successi (Ascoli e Genoa), nel 2021 torna stabilmente in neroverde. Alla guida della squadra uno dei migliori tecnici in pista, Roberto De Zerbi. Sotto l'allenatore bresciano Scamacca trova colpi magistrali e soprattutto continuità: 36 partite e 16 gol, tra cui uno meraviglioso contro il Milan. Stagione che convince il West Ham a spendere 42 milioni bonus compresi. Qui l'ex Sassuolo farà un'annata in chiaroscuro, spesso fermato dai problemi fisici. A fine anno saranno 8 i gol stagionali e una Conference conquistata. Il richiamo dell'Italia, anche in ottica azzurra, è forte e dopo un avvicinamento all'Inter passa agli altri nerazzurri per 30 milioni: inizia l'avventura con l'Atalanta.
Scamacca è un giocatore atipico: un freak di 1,95 M con una tecnica raffinatissima. Questa combinazione fa in modo tale che Gianluca sia una punta estremamente rara e dal potenziale immenso. La varietà di soluzioni che offre è infinita: tiri potenti e precisi, conclusioni da fermo, acrobazie, movimenti e contromovimenti, passaggi che tagliano le linee avversarie, cambi di campo e colpi di tacco. La capacità di relazione e associazione è perfetta per i compagni, seppur senza spiccare per forza nei duelli individuali.

Nella stagione attuale non si è ancora visto il recupero totale del centravanti, anche per le caratteristiche tattiche di Juric. Se Palladino dovesse riuscire a recuperalo atleticamente e mentalmente (come successo con Kean), l'Italia avrebbe una batteria di punte seria, dopo anni di buio. Retegui, Kean, Pio Esposito e Scamacca sono tutti diversi fra loro, ognuno con particolari peculiarità. Le combinazioni tattiche per un attacco a 2 sono molto interessanti e il potenziale liminale (soglia tra due piani di realtà/spazi) di Scamacca offre un'aggiunta fondamentale. La punta di Fidene ha già giocato in coppia con Kean nell'Under 19 e aldilà di limiti giovanili limati col tempo, l'associazione tecnica fra i 2 apre scenari di qualità assoluta.
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