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Il countdown sul maxischermo dello stadio era emozionante per Napoli-Eintracht Francoforte. Poi, piuttosto che aumentare l'emozione, questa lasciava spazio alla noia ed allo sconforto. L'Eintracht non è un avversario così difficile, ottavo in campionato, tanti gol subiti. Eppure, il Napoli non ha segnato. La partita è finita 0-0. E adesso il cammino si fa complicato: la prossima col Qarabag sarà decisiva, il 25 novembre, anche perché le successive tre sono veramente difficili; si va in Portogallo col Benfica, poi in Danimarca in pieno gennaio col Copenhagen, e si chiude col big match contro il Chelsea alla fine di gennaio. Nel frattempo, il Napoli dovrà vedersela anche con le concorrenti al tricolore.
Non si segna, ma ancora peggio non si tira. Hojlund non ha ricevuto palloni giocabili, ed i centrocampisti che spesso hanno tolto le castagne dal fuoco, non sono stati precisi sotto porta. I tedeschi hanno fatto le barricate, hanno difeso con coraggio. Non è stato trovato il guizzo fortunato o tecnico che sia, per sbloccare la partita e per smontare il catenaccio prodotto dall'Eintracht. Si contano, infatti, soltanto il tiro di Elmas nel primo tempo, e poi qualche tentativo sbilenco di Anguissa e McTominay.
Gli attaccanti non segnano da tante partite: Lucca ha segnato con il Pisa alla fine di settembre, Hojlund invece ha segnato con il Genoa il 5 ottobre. Il danese ha subito un fastidioso infortunio che l'ha costretto a stare fuori qualche settimana, e adesso serve tempo per recuperare forma. Preoccupano le cifre di un attacco asfittico, che non ha il supporto efficace delle ali, quali Neres, Lang, e Politano.
La difesa sicuramente: terza partita consecutiva con la porta inviolata. Merito sicuramente del portiere, Vanja, che fra Lecce e Como ha parato due rigori consecutivi, e che ieri con l'Eintracht ha salvato quei pochi tentativi degli avversari. Un'altra nota positiva, a proposito di difesa, è la rinnovata intesa fra Buongiorno e Rrahmani. E poi, la duttilità di Elmas, il vero dodicesimo uomo della squadra che, da Spalletti in poi, ha acquisito quelle doti da jolly preziosissimo: alto in attacco, regista in mediana, mezzala e rifinitore.
Conte, Buongiorno e Di Lorenzo raccontano di una partita eccellente cui è mancato solo il gol. Certo, oggettivamente è così: non subisci gli avversari e quindi non subisci gol. Però, com'è maturato questo 0-0? Se funziona la difesa è bene e c'è la metà che funziona, però se non funziona l'attacco c'è l'altra metà che non funziona. Ieri, e non solo, è mancata la rifinitura, un passaggio pulito per un attaccante che potesse essere pericoloso. La prossima col Bologna sarà complicata come da qualche anno a questa parte: sarà la giusta sveglia prima della sosta?
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