Fiorentina e Juventus, domenica, scriveranno un nuovo capitolo del loro romanzo avvelenato. La sfida è come sempre intensa: si porta dietro i diversi screzi che hanno portato questo match ad essere uno dei più sentiti in Italia. I motivi che hanno dato vita alle tensioni sono vari, ma tra questi c'è sicuramente il trasferimento di Roberto Baggio nell'estate del 1990, che ha portato ad una vera e propria guerriglia urbana.
I doppi ex
Juventus-Fiorentina, duello tra bomber: i destini incrociati di Kean e Vlahovic
Il Divin Codino, seppur con sangue veneto, rappresentava il più bel simbolo di Firenze e mai i cittadini hanno accettato il suo trasferimento ai rivali piemontesi. Dall'estate delle Notti magiche tanti altri calciatori hanno vestito sia il viola che il bianconero nella propria carriera, ferendo nel profondo i propri tifosi. È il caso per esempio di Federico Bernardeschi, di cui scriveremo a breve.
Non solo Baggio e l'attuale giocatore del Toronto: infatti, se ancora oggi Fiorentina-Juventus è una sfida intensa anche sugli spalti, è perché ci sono stati parecchi calciatori ad essere stati protagonisti con entrambi i club.
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I doppi ex di Fiorentina e Juventus
—Nonostante la rivalità, Fiorentina e Juventus spesso hanno concluso affari insieme. Dagli anni '80 con i trasferimenti di Antonello Cuccureddu e Claudio Gentile ai più recenti Chiesa e Vlahovic. Di seguito, pertanto, vi proponiamo soltanto i trasferimenti più rumorosi, dato che la lista è veramente molto lunga. Tra l'altro, non ci soffermeremo sulla cessione di Baggio, che merita un discorso a parte e su cui abbiamo largamente scritto qui.
Federico Bernardeschi
—Prima dell'esplosione del talento di Federico Chiesa, è stata la classe di Bernardeschi a far innamorare i tifosi della Fiorentina. Con un acconciatura stravagante quanto basta ed un mancino di prim'ordine, l'esterno cresciuto nelle giovanili del club toscano ha acceso nei supporter la speranza di aver trovato un nuovo idolo, che avrebbe condotto i gigliati verso nuovi traguardi. La sua esperienza in Serie A con la Fiorentina, però, dura soltanto tre anni. Perché nel 2017, alla porta dei Della Valle, bussa la Juventus con un'offerta di 40 milioni di euro più eventuali bonus.
Il popolo fiorentino protesta, si accanisce contro il giocatore e la proprietà. Quando Bernardeschi torna al Franchi, ogni suo tocco è accompagnato da una serie di fischi che renderebbero per tutti difficile giocare con serenità. "Brunelleschi" - com'era soprannominato a Firenze - però sapeva che quella era la sua partita, e non si fa assolutamente pregare per prendersi la luce dei riflettori. Al 55°, a dispetto dei fischi, Bernardeschi prende l'incarico di tirare un calcio di punizione al limite dell'area e lo realizza con grande maestria. Esulta e abbraccia tutti i compagni bianconeri, mentre i toscani si leccano le ferite di un altro tradimento.
Federico Chiesa
—SI tratta dell'ennesima giovane promessa della Fiorentina che, trovatasi nell'impossibilità di pareggiare l'offerta, cede alle avance della Juventus. Chiesa ha giocato quattro anni con la maglia del club toscano prima di passare in prestito biennale ai bianconeri - nel 2020 -, che godevano di un diritto di riscatto fissato a 40 milioni più 10 di bonus al verificarsi di determinate condizioni. In quel periodo la Fiorentina, però, era maggiormente preoccupata dei precari risultati conquistati in campionato, e sulla scorta dell'esperienza passata ingoia l'ennesimo boccone amaro, quasi con rassegnazione. D'altronde accettare la Juventus non è soltanto questione economica, dato che rispetto a quella Fiorentina i bianconeri avevano sicuramente molto più appeal e competevano in palcoscenici decisamente più importanti.
Alla Juventus Federico Chiesa non ha brillato, complici anche diversi infortuni che hanno compromesso la promozione di questo colpo estivo. Il suo apice lo ha raggiunto, in realtà, neanche con la maglia del club ma con l'Italia, nell'Europeo 2021, edizione vinta dalla rappresentativa di Mancini proprio grazie ai colpi di Chiesa, rivelatosi pedina fondamentale nella seconda metà della manifestazione. Quest'anno è finito addirittura ai margini del progetto per ragioni economiche e societarie, ma soprattutto per scelta tecnica di Thiago Motta. Partito per l'Inghilterra, direzione Liverpool, chiesa ha salutato la Juventus dopo 131 presenze e 32 reti.
L'attuale confronto tra bomber: Kean contro Vlahovic
—Alcuni calciatori hanno giocato per la Fiorentina e la Juve, senza lasciare particolarmente il segno e, pertanto, non sono stati particolarmente rimpianti dai tifosi di entrambe le squadre. Quest'anno, però, c'è una vera e propria sfida tra due attaccanti che sembrano essere destinati a lasciare il segno e hanno un destino fortemente incrociato. Parliamo di Moise Kean, cresciuto nella Juventus e diventato idolo soltanto a Firenze, e Dusan Vlahovic, esploso da giovane talento con la Fiorentina e trasformato in potente macchina da gol con i bianconeri.
Il centravanti serbo ha avuto sicuramente più costanza negli ultimi anni, ma c'è da ammettere che questa versione di Kean è realmente irresistibile agli occhi dei tifosi e degli appassionati. Nonostante abbia giocato e perfino vinto tanto con la Juventus, l'italo-ivoriano non ha mai lasciato realmente il segno con quei colori. È sicuramente cresciuto tanto, soprattutto fisicamente, ma non è mai stato un goleador capace di trascinare la squadra alla vittoria. Quest'anno, però, Kean si sta riprendendo la sua rivincita contro le parole dei suoi detrattori, che lo etichettavano come un miracolato.
Quest'anno in 21 partite l'ex Verona ha realizzato 14 gol, più di Vlahovic, fermo a 12 al momento. Domenica, in uno scenario quasi hollywoodiano, i due attaccanti daranno senz'altro vita ad una sfida nella sfida, avendo vissuto per tanto tempo ognuno il ruolo dell'altro.
Doppi ex che (forse) non ricordavi
—Sì la rivalità accesa porta a sentire il trasferimento come un tradimento, ma ci sono stati casi in cui un calciatore non ha avuto neppure il tempo di lasciarsi ammaliare dall'atmosfera della città, che si chiami Firenze o Torino. È il caso ad esempio di Giorgio Chiellini, cresciuto nel Livorno e poi alla Fiorentina per cui ha disputato soltanto la stagione 2004/2005. Il granitico difensore ha poi deciso di indossare la maglia della Juventus senza più togliersela di dosso e diventando una bandiera del club. Anche se a distanza di molti anni, anche il Campione del Mondo Luca Toni ha collezionato presenza sia con la Fiorentina che con la Juventus. Con la "Viola" tra il 2005 ed il 2007, mentre a Torino solo nella stagione 2011/2012.
Nel giro di soli due anni, invece, Fabrizio Miccoli ha giocato per entrambi i club tra il 2003 ed il 2005, prima di volare in Portogallo per la sua unica esperienza fuori dall'Italia (ad eccezione della piccola parentesi maltese nel 2015, in cui conta solo 11 presenze). Anche Federico Balzaretti ha giocato per entrambe le squadre, nonostante il suo nome venga collegato principalmente alla maglia della Roma e del Palermo.
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