Le pagelle

Genoa, concretezza e lavoro: un’annata oltre le aspettative

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Annata sopra le aspettative per il club ligure, con un’identità precisa, buone prestazioni individuali e una gestione tecnica che ha portato equilibrio e risultati
Giorgio Abbratozzato
Giorgio Abbratozzato

Il Genoaha chiuso la stagione con grande dignità, stabilità e qualche spunto sorprendente. In un campionato dove molte squadre si sono perse tra alti e bassi, i rossoblù hanno fatto della compattezza difensiva e dell’efficacia offensiva le loro armi principali, costruendo una classifica solida e meritata.

Panchina promossa: Gilardino e Vieira, doppia firma vincente

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Il percorso del Genoa è stato guidato con competenza da due tecnici diversi ma ugualmente efficaci. Gilardino ha consolidato quanto di buono costruito, mentre Vieira, accolto inizialmente con perplessità, ha saputo conquistare il gruppo e l’ambiente. Entrambi hanno saputo gestire con intelligenza la rosa, tenendo sempre la squadra in carreggiata e chiudendo a ridosso della top 10, un risultato che alla vigilia in pochi avrebbero immaginato, voto 8.

Gilardino Genoa

Pinamonti e Miretti, l’attacco che ha superato le aspettative

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Senza fuochi d’artificio ma con tanta sostanza, Pinamonti ha garantito gol pesanti, mentre Miretti, reinventato in posizione più avanzata, ha fatto un preziosissimo lavoro di raccordo e pressing offensivo. Non saranno stati protagonisti delle copertine, ma il loro apporto è stato fondamentale per il bilancio finale: insieme hanno combinato per 13 gol e 4 assist, contribuendo in modo concreto alla solidità offensiva della squadra, voto 7+.

Genoa, concretezza e lavoro: un’annata oltre le aspettative- immagine 3

Martin e Vásquez, i pilastri che non hanno tradito

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In un reparto difensivo che ha saputo reggere e brillare anche contro squadre superiori sulla carta, Martin e Vásquez si sono imposti come elementi chiave. Solidi, lucidi e anche propositivi in fase di impostazione, hanno incarnato alla perfezione lo spirito concreto della squadra, voto 7.

Vasquez

Vitinha, occasione mancata

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In un contesto dove tanti hanno dato qualcosa in più, Vitinha è sembrato spesso fuori ritmo. Il suo contributo in zona gol è stato minimo e le scelte sbagliate nei momenti decisivi hanno finito per oscurare il suo potenziale. Per il portoghese, sarà fondamentale voltare pagina e ripartire con convinzione nella prossima stagione, voto 5.

Una squadra vera, oltre i limiti

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Il Genoa ha fatto più di quanto ci si aspettasse, senza fronzoli ma con idee chiare e non era scontato a inizio stagione dopo la cessione di Albert Gudmundsson, lo spirito collettivo e un’identità precisa sono stati fondamentali. I margini per crescere ci sono, e le fondamenta  sembrano solide.