Oggi pomeriggio alle 18 c'è l'anticipo del sabato della Serie A: all'Olimpico, andrà in scena Lazio-Napoli. Lazio e Napoli non si amano, c'è una rivalità abbastanza sentita: accade a partire dagli anni ottanta, da quello che era il Derby del Sud.
Oggi pomeriggio alle 18 c'è l'anticipo del sabato della Serie A: all'Olimpico, andrà in scena Lazio-Napoli. La squadra di Baroni ha i favori del pronostico: è in ottima forma, e giocano in casa; inoltre, col Napoli, hanno già vinto due volte in stagione: la prima in Coppa Italia, la seconda in campionato a Fuorigrotta. Gli uomini di Conte, invece, devono fare i conti con la coperta corta a causa degli infortunati, e un po' di calo nelle ultime settimane fra Roma e Udinese. Lazio-Napoli sarà valida per la venticinquesima giornata di campionato. Lazio-Napoli è una sfida decisiva in ottica europea, per entrambe le squadre.
Lazio e Napoli non si amano, c'è una rivalità abbastanza sentita: accade a partire dagli anni ottanta, da quello che era il Derby del Sud ed il gemellaggio fra il Napoli, appunto, e la Roma. Ma, non è solo l'unica motivazione che ha acceso questa acrimonia fra le tifoserie. Lazio-Napoli sarà visibile in esclusiva su Dazn, dunque scaricando l'app su una smart tv compatibile. La partita sarà visibile anche in streaming sul sito di Dazn e scaricando l'app su dispositivi mobili.
Lazio-Napoli: gli scontri, i precedenti, e quel non gol in Serie B
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Anni '70. Lazio-Napoli, si gioca al Flaminio. Le due squadre, distanti rispettivamente due e tre punti dalla zona promozione, si affrontano con alta tensione sia in campo che sugli spalti. A Roma, nonostante la pioggia battente, giungono quasi 15.000 tifosi napoletani per supportare il Napoli, guidato da Pesaola. La partita, pur essendo molto combattuta, diventa famosa per un episodio controverso. Al 76', una punizione di Seghedoni finisce in porta, ma attraversa un buco nella rete, uscendo poi sul fondo. L'arbitro non se ne accorge e il guardalinee, credendo che la palla sia uscita, annulla il gol. Nonostante le proteste della Lazio, il gioco riprende e il Napoli ottiene un 0-0 che risulta cruciale per la promozione, alimentando una faida tra le due squadre.
Un decennio dopo, il 20 maggio 1973, un Napoli-Lazio diventa determinante per lo scudetto di questi ultimi. La Lazio, che lotta per il primo tricolore della sua storia, si trova in cima alla classifica con il Milan e la Juventus, ma il Napoli, già tranquillo a metà classifica, sorprende tutti. Un gol di Damiani all'ultimo minuto consegna il vantaggio al Napoli, mentre la Juventus vince contro la Roma e il Milan perde, provocando un clamoroso ribaltone e il titolo per i bianconeri. Voci non confermate parlano di un presunto accordo tra i giocatori di Juventus, Napoli e Verona, sospettando un "premio a vincere", sebbene la verità non sia mai stata accertata.
Più recentemente, si registrano gli scontri nel 2001 quando il Napoli era in massima serie ed espugnò l'Olimpico biancoceleste grazie alla rete di Nicola Amoruso ed all'autorete di Pancaro. Gravi scontri durante quella partita: cariche della polizia, petardi lanciati dai tifosi napoletani e famiglie costrette a fuggire. Bilancio finale: 32 feriti, tra cui 17 forze dell'ordine e 15 tifosi; un venticinquenne napoletano accoltellato, un poliziotto con fratture, tifosi con bottiglie incendiarie e lanciarazzi sequestrati. Pullman e autobus danneggiati, e una Fiat Punto incendiata. La giornata violenta iniziò alla stazione di Napoli con scontri tra tifosi e polizia.
La storia, in breve, della tifoseria laziale
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La tifoseria laziale contribuisce a un riempimento medio dello Stadio Olimpico del 63,25% nella stagione 2023-2024. Il record di presenze risale al 1974, con 78.886 spettatori per la partita Lazio-Foggia, che sancì la vittoria del primo scudetto della Lazio. Uno studio condotto dall’Università La Sapienza di Roma ha analizzato la composizione demografica del tifo calcistico nella città di Roma, evidenziando una netta prevalenza di tifosi della Roma rispetto a quelli della Lazio. Nel comune di Roma, il rapporto è di 2,98 tifosi romanisti per ogni laziale, mentre considerando l’intera Regione Lazio, il rapporto scende a 2,39:1. Escludendo Roma, il rapporto si riduce ulteriormente a 1,7:1. I quartieri con una maggiore presenza di tifosi laziali si trovano principalmente a Roma Nord (es. Parioli, Balduina) e in alcune zone periferiche (es. Ostia, Ciampino). In quartieri come Ostia e Castel Fusano, i laziali rappresentano il 31,15% dei tifosi totali, mentre in aree come l’Esquilino e San Lorenzo, la prevalenza romanista raggiunge picchi di 335 tifosi ogni 100 laziali.
A livello regionale, la Roma è la squadra più seguita con il 31% dei tifosi, contro il 14% della Lazio. Nei capoluoghi di provincia del Lazio, la Roma mantiene un vantaggio, tranne che a Frosinone, dove la Lazio è leggermente più tifata. A livello nazionale, la Lazio è la sesta squadra più seguita in Serie A, con circa 710.000 tifosi nel 2024, in crescita rispetto agli anni precedenti. Secondo i sondaggi di Demos & Pi, la Lazio ha una tifoseria stimata intorno al 2-3% degli appassionati di calcio in Italia, con una forte presenza nel Centro-sud.
La tifoseria laziale è stata spesso associata a episodi controversi, legati a orientamenti politici di estrema destra. Ad esempio, nel 2019, alcuni tifosi hanno esposto uno striscione in onore di Benito Mussolini, mentre nel 2021 sono stati segnalati episodi di intolleranza verso il giocatore Elseid Hysaj per aver cantato "Bella Ciao". La tifoseria organizzata della Lazio ha una lunga storia, con gruppi come gli Eagles' Supporters, nati negli anni '70, e gli Irriducibili, fondati nel 1987, che hanno dominato la Curva Nord fino al 2020, quando si sono sciolti per formare gli Ultras Lazio.
La storia, in breve, del tifo napoletano
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Napoli è una delle poche grandi città mediterranee con una sola squadra di calcio. Il sentimento identitario è molto forte, e coinvolge tutte le classi sociali della città: il tifo per l'unica squadra della metropoli campana, unisce e compatta genti diversissime, dai quartieri più ricchi a quelli più popolari. Il tifo e la passione sono accomunati ad una vera fede indiscutibile, che prescinde dalla categoria e da chi veste la maglia azzurra. E' talmente imponente la vicinanza emotiva dei supporters napoletani, che nei gol più sentiti, le urla dei tifosi sono state registrate come dei terremoti dai sismografi della Federico II.
Le origini del tifo organizzato a Napoli risalgono agli anni '60, ma è negli anni '70 e '80, tra l'epidemia di colera del 1973 e il terremoto dell'Irpinia del 1980, che il movimento ultrà prende piede. Un gruppo di giovani tifosi, abituali alle partite in casa, decide di formare un gruppo per rappresentare la città e supportare la squadra. Così nasce il tifo ultrà partenopeo. Pur mantenendo una posizione apolitica, i tifosi napoletani esprimono un forte orgoglio meridionale, come dimostra l'esposizione di una bandiera duosiciliana durante la Champions League 2011-2012, simbolo di un passato di resistenza e indipendenza.
A livello nazionale, secondo il sondaggio "Sponsor Value" del 2024, il Napoli è la quarta squadra di Serie A più tifata, con circa 2,9 milioni di sostenitori. Questo numero è in crescita rispetto agli anni precedenti, dove nel 2023 si erano registrati 3,2 milioni di tifosi. Inoltre, secondo l'indagine di "Demos & Pi", il Napoli ha mantenuto la quarta posizione come squadra più sostenuta in Italia, con una percentuale media di tifosi intorno al 10%. A livello internazionale, si stima che il Napoli abbia circa 45 milioni di tifosi nel mondo, con 200 milioni di simpatizzanti.